venerdì 29 febbraio 2008

ogni tanto i miei alunni mi chiedono: "ma lei ha imparato tutte queste cose a memoria?"
probabilmente si stupiscono di sentirmi ripetere le proprietà delle potenze sempre allo stesso modo, per esempio. ma non ci sono tanti modi per dirle, il linguaggio matematico è piuttosto tiranno... in ogni caso loro non sono abituati a studiare e ad imparare, tanto meno a memoria, e quindi sono perplessi.
invece secondo me sarebbe bene ricominciare, per esempio, a far imparare a memoria le poesie a scuola. la memoria va esercitata, come i muscoli, altrimenti come fai ad avere il cervello palestrato? per quanto riguarda imparare a memoria in matematica sono invece più perplessa, perché memorizzare la matematica senza capire "il senso delle cose" non serve a nulla. se tutti noi insegnanti di matematica sappiamo a memoria un numero enorme di definizioni, proprietà e teoremi, è perchè li abbiamo detti infinite volte, non perchè li abbiamo studiati come la vispa teresa...
tanti anni fa (la memoria recente mi difetta un po' ma quella remota mi funziona benissimo) mi capitò di litigare col professore all'esame di fisica matematica, che sta alla fisica 2 come meccanica razionale sta a fisica 1. in pratica è la fisica vista dai matematici, che vuol dire: "facciamo conti fino a sfinirci, non importa anche se poi non ci ricordiamo più di che fenomeno fisico stavamo parlando". a volte mi capitava di restare per giorni su una cosa di cui non capivo il senso e alla fine mi accorgevo che era una questione che in fisica avevo capito benissimo...avevo studiato talmente tanto e ripetuto così a lungo, che andavo via come un treno, tanto che il prof mi disse sprezzante: "lei ha imparato tutto a memoria". e io l'avrei ucciso. mi ricordo di avergli chiesto come pensava che fosse possibile imparare a memoria quella serie infinita di formule e teoremi e dimostrazioni. ci avrei messo senz'altro meno tempo a capirli che a impararli a memoria! ovviamente gli bastò farmi qualche domanda un po' più profonda per capire che si era sbagliato, ma dato che non poteva rimangiarsi quello che aveva detto, non presi un voto alto...
oggi ho passato il pomeriggio con mio figlio piccolo (terza media), a fare matematica. miracolosamente era in una buona "disposizione affettiva" e aveva volgia di starmi a sentire. la gioia di riuscire a fargli capire la semplicità delle cose che sta facendo è riuscita a mitigare un poco la rabbia che provo quando mi accorgo di quanto malamente gli vengono insegnate.
spero di riuscire a parlarne diffusamente.
bacio

venerdì 22 febbraio 2008

trasloco

bene, trasloco eseguito. fosse così facile anche cambiare casa... a proposito, a nessuno interessa una villetta a schiera in quel di Marcon? la vendo, astenersi perditempo e agenzie.
me ne vado perché ho voglia di cambiare sfondo, aria, ambiente. di ricominciare da qualche altra parte (anche se nella vecchia casa dei miei, dove sono cresciuta) senza l'ingombrante presenza del fantasma dell'ex che sbuca da ogni angolo, che mi guarda da ogni specchio, di cui sento la presenza (anzi l'assenza) tutte le volte che entro in garage, che vado a letto, che giro per casa.

via, via, vado via di qui, niente più mi lega a questi luoghi, neanche questi fiori azzurri...

più che altro fiori gialli... quelli della mimosa piantata undici anni fa, che stentava tanto a crescere e che ora sorpassa il primo piano della casa. ora sta per fiorire, anche se le gelate di questi giorni ne stanno frenando l'esuberanza. tra un paio di settimane sarà uno splendore, una gioia per gli occhi e le narici. è l'unica cosa che rimpiangerò, quando andrò via da qui. mi dispiacerà lasciarla, ma ci saranno altri giardini, altri alberi da piantare e da far crescere rigogliosi.

ah, casomai a qualcuno interessasse: avevo cominciato a scrivere qui. non andate a curiosare se non siete pronti a sorbirvi qualche storia piuttosto triste...
bacio