lunedì 5 dicembre 2011

mi viene da piangere


ieri sera ho seguito in diretta la conferenza stampa del governo. 
nei primi dieci minuti la parola equità sarà stata pronunciata almeno una ventina di volte. poi  monti ha detto che non vuole più che si rida dell'italia (il senso era quello, ma l'espressione molto più elegante), più avanti ha promesso che non gli sentiremo mai dire che ce lo chiede l'europa o altre menate di cui il b. ha fatto largo uso per pararsi il culo. poi ha raccontato quello che ci sarà nella manovra. alcune cose mi sono sembrate davvero belle, altre non le ho sentite e avrei voluto, su alcune non sono d'accordo. e poi la fornero ha pianto e sono venute le lacrime agli occhi anche a me. perché questa donna (che deve avere le palle e già al mattino si era incazzata per la mancanza di donne nellaa delegazione di giovani che parlavano con lei) stava spiegando la riforma delle pensioni con una chiarezza e una pacatezza davvero grandiose. stava parlando di sacrifici e su questa parola ad un certo momento le è venuto un roppo in gola. sincero, sono sicura, non si finge su queste cose. insomma non siamo abituati ad un ministro che si scusa, in lacrime, per i sacrifici che ci chiede. c'erano sacconi e brunetta al suo posto, fino a qualche tempo fa. hanno mai dato l'impressione di provare empatia per noi poveri cristi? 
e poi gli altri. seri, pacati, competenti, chiari. che hanno risposto alle domande dei giornalisti senza raccontare barzellette, senza invocare lo spauracchio comunista, con sincerità, con garbo, con rispetto. ecco, con rispetto. anche a selva che non aveva capito un cazzo e ha fatto una figura da chiodi.
poi, bon, che devo dire? non sono un'economista. so che siamo nella merda e che ci tocca mandare giù il rospo. mi toccherà andare in pensione a 66 anni, un anno dopo di quel che pensavo fino a ieri (che già mi sembrava tanto). mi sarebbe piaciuto sentire che si farà pagare l'ici anche al vaticano, che si tasseranno i redditi più alti, che si dimezzano gli stipendi dei parlamentari (e magari anche il loro numero)... ci sono un sacco di cose che avrei voluto sentire. ma ieri sera, e oggi mentre li riascolto alla camera e al senato, questi uomini e donne mi danno una sensazione di onestà. mi sono trovata a chiedermi: ma sono veri? e mio figlio mentre li ascoltava diceva. non pensavo che potessero esistere politici così. è nato nel 94 e ha visto solo i berluscones. la brambilla, la santanchè, sacconi, brunetta, gasparri, gelmini... non ci sono più.
mi sono sentita con un po' di speranza, finalmente. 
e mi viene davvero da piangere.

mercoledì 9 novembre 2011

domenica 6 novembre 2011

ci inventeremo qualcosa anche noi?

a proposito di valutazione...
è uscita quasi un mese fa la circolare contenente le indicazioni operative sulla valutazione periodica degli apprendimenti, secondo la quale si dovrebbero assegnare due voti, per lo scritto e per l'orale, nelle seguenti materie del primo biennio dei licei: fisica (scientifico e scienze applicate,2 ore settimanali), scienze (tutti, 2 ore settimanali), matematica (ginnasio, scienze umane e linguistico, 3 ore settimanali), informatica (scienze applicate, due ore settimanali).
a me sembra che la cosa non sia prescrittiva, nel senso che la circolare parla di indicazioni e non obblighi, quindi si potrebbe decidere in collegio docenti che cosa fare. ma non tutti sono d'accordo e anzi qualcuno ribadisce che questa è competenza del ministro e che quindi ci toccherà fare così. già, ma così come? nelle classi pollaio che ci ritroviamo (ho una quinta ginnasio di 29 alunni e una prima scienze umane di 28 e mi considero fortunata perché nelle altre due classi ne ho solo 25) dovremmo fare due prove orali e due scritte (obbligatorie per legge). e ovviamente spiegare, vedere se gli alunni hanno capito, recuperare eventuali difficoltà... in due o tre ore alla settimana. impossibile. allora accadrà che daremo verifiche scritte i cui voti varranno per l'orale, oppure nelle verifiche scritte metteremo domande a risposta aperta che valuteremo a parte, come voto orale... insomma ci inventeremo qualcosa, tanto siamo bravi ad arrangiarci quando il ministro ci fa strane richieste e poi, anche il nostro beneamato dice che si inventerà qualcosa per argomenti ben più complessi, quindi perché noi no?
d'accordo, ma è una cagata. perché se mi si chiede un voto orale vuol dire che devo aver sentito parlare la persona che sto valutando, o no?
e comunque: ci siamo (si sono, anzi, perché noi ci pensiamo da sempre) chiesti che cosa significhi mettere un voto? da dove arrivi quel numerino che appare in pagella? quanti sono gli aspetti dei quali teniamo conto? le verifiche, certo, ma anche il comportamento, l'atteggiamento curioso o meno, partecipativo o passivo, l'impegno, la situazione di partenza e la strada fatta, la correttezza nel parlare e nello scrivere... distinguere tra orale e scritto? in una trentina di ore se mi va bene?
insomma a me piacerebbe sapere cosa dobbiamo fare. ma mi piacerebbe anche che la smettessero di darci queste direttive assurde dopo che hanno tagliato tutto il tagliabile, distrutto tutto il distruttibile, rovinato tutto il rovinabile...

lunedì 17 ottobre 2011

i nemici

caro scorfano
non sono molto d'accordo con quel che dici stavolta...
tu ti identifichi nel nemico di quelli che manifestavano ieri. tu e i quarantenni come te che dietro lo schermo dell'ultimo icoso e davanti all'ultimo modello di tv al plasma discutono argutamente di loro e delle loro motivazioni...
e io che di anni ne ho 60, come mi devo sentire?
non andavo alle manifestazioni, nemmeno quando avevo 20 anni. è che ho sempre avuto troppa paura di stare in mezzo a tanta gente, non per altro. avevo dei sogni, li ho ancora, ho lottato per realizzarli. ho lottato per fare quel che potevo, nel mio piccolo, perché il mondo fosse un posto migliore. non sono stata zitta, quasi mai (ora sì, ma per altri motivi). ho sempre cercato di dire quel che pensavo. soprattutto ho sempre detto a voce alta che certe cose non andavano bene.
ho una casa, la tv, un computer sgangherato, l'asciugatrice, cambio cellulare ogni quattro anni... ma non ho mai comprato azioni, non guardo i canali mediaset, non ho il digitale col decoder. non ho mai votato per quello lì, savasandir... 
mi tengo lontana da tutto quello che ritengo eticamente poco corretto. ho sempre cercato di educare i miei figli a pensarla come me e credo di esserci anche riuscita abbastanza. e quando in classe posso spostare il discorso dalla matematica all'etica (alla politica) cerco di far passare gli stessi discorsi, onestamente. 
non sono io il nemico di quei ragazzi, non lo sei nemmeno tu  nemmeno i tuoi amici (tra i quali mi conto, anche se fra i meno intelligenti e chiacchieroni). 
è lo stesso discorso di chi dice che b. ce lo meritiamo. no, io no che non me lo merito! forse se lo meritano quelli che hanno votato per lui, quelli che hanno giocato coi soldi in borsa  pensando che bello far soldi senza lavorare, quelli che evadono le tasse tutti contenti... ma io tra questi non ci sono. e non sono, non voglio stare, non voglio che nessuno mi metta, tra quelli che hanno reso l'Italia lo schifo che è ora. io sono io e non è che gli altri  non sono un cazzo, è che io sono piccola, sono sola, e che altro potevo fare?



venerdì 23 settembre 2011

dieci piccoli nomi

se avessi la fede non avrei bisogno di miracoli per credere. 
non ho bisogno nemmeno di leggere intercettazioni (anzi, pezzi di, avulsi dal contesto) per sapere che B. è un essere spregevole, che tutto ha a cuore salvo il bene dell'Italia.
non mi interessano nemmeno le liste di presunti  gay, anche se non capisco tutte le polemiche per l'invasione della privacy e per la mancanza di  prove.
non bastava dire che sono dieci cazzoni*, che tanto le prove di quello le abbiamo tutti?


*era questa la parola, Thu'...

sabato 2 luglio 2011

gli esami non finiscono mai (soprattutto se perdi tempo a fare domande stupide)

visto che l'anno scorso andare a Venezia non era stato affatto piacevole (e per giunta poco redditizio) quest'anno ho chiesto una sede più distante, per la maturità. e sono stata accontentata. ora sono nell'agognata A049 (matematica e fisica) e insegno al liceo, così mi sono toccati in sorte non i teneri virgulti del'alberghiero (che accostano Saba alla frutta e alla verdura perché l'uno usa parole semplici e gli altri sono cibi semplici) ma degli scafati alunni del PNI che avrebbero dovuto sapere una pagina più del libro sia in matematica sia in fisica. avrebbero dovuto. beh...
il compito di matematica non era particolatrmente difficile, quest'anno, ma sono riusciti a fare delle scemenze assurde e anche a lasciare larghe parti non svolte. i quesiti erano come al solito di vario livello ma almeno tre o quattro erano fattibilissimi.  molti si sono persi a fare un integrale di volume ruotato attorno all'asse Y, mai affrontato in classe. ma se ne hai dieci fra cui scegliere, perché fai quello che non sai fare? all'orale sto chiedendo essenzialmente fisica e mi tengo sulle idee generali (anche perché, lo confesso, la fisica di quinta non la faccio da un po' e non ce l'ho proprio così in mente minimi nei particolari...) ma mi rendo conto che le idee generali mancano proprio: magari mi spiattellano lì le formule più complicate e mi riferiscono perfettamente il valore della costante di Planck, ma non hanno capito cosa sia un campo, ...
ma quello che mi fa andare via di testa è il comportamento dei colleghi: vorrei che qualcuno mi spiegasse perché alla maturità si debbano fare delle domande tipo: ti ricordi chi era quello che diceva così o così? o quello che faceva colà e colà? e poi, perché, una volta verificato che l'alunno non sa rispondere, perché bisogna sperticarsi nel fornire la risposta (articolatissima e lunga, soprattutto lunga) alla domanda che si è appena fatta? chi è che sta facendo l'esame? il prof o l'alunno?
insomma, mi devo svegliare alle 5.30 tutte le mattine, fami quasi un'ora di treno, morire dal caldo mentre interroghiamo cinque candidati tutte le mattine e alla fine pedere sempre il treno che mi porterebbe a casa alle due solo perché qualche collega se la tira...

domenica 15 maggio 2011

oh, no...

oh, no! ci è cascato anche lui...
Non so che quindicenni frequentino Israel e Ricolfi: magari sono abituati a discettare di letteratura italiana delle origini con somma competenza: in ogni caso siamo sicuri che siano in grado di leggere davvero una previsione meteo? Che sappiano usare una cartina di Roma? Sono competenze che, certo, non sostituiranno mai “la ricchezza lessicale, la finezza argomentativa” (sempre Ricolfi) eccetera eccetera: però sono pur sempre competenze che il mercato del lavoro richiede, che tutti danno per scontate e che no, oggi non sono affatto scontate. Soprattutto, ha senso intestardirsi a insegnare la fondamentale letteratura italiana a chi forse non ha ancora capito come si legge una previsione meteo? Perché io ho il tremendo sospetto che a molti quindicenni di oggi a cui chiediamo pareri personali e articolati su Pirandello o Manzoni (tutta roba facilmente raccattabile tra wikipedia e yahoo answers, comunque) non sappiano davvero usare le cartine e non capiscano un manuale di evacuazione in formato testuale: spero ovviamente di sbagliarmi; non vedo l'ora che un test su base nazionale mi dia torto. 
mi crolla un mito...

sabato 19 marzo 2011

Art. 11

L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo.

e questo consente a la russa di giocare ai soldatini? le limitazioni di sovranità consentite prevedono raid aerei che faranno soprattutto vittime civili?

domenica 27 febbraio 2011

andate a farvi inculcare

''Il presidente Berlusconi, intervenendo ieri al Congresso dei Cristiano Riformisti, ha ribadito la posizione contraria del governo alle adozioni da parte dei single e delle coppie gay, ha confermato l'impegno della maggioranza ad approvare quanto prima la legge sul testamento biologico e si e' speso in difesa di un principio sacrosanto: la liberta' di scelta educativa delle famiglie''. Cosi' il ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini. (Adnkronos, 27 febbraio, ore 13:51)

update: "Sulla scuola pubblica sono stato travisato da una sinistra che cerca solo polemiche". Lo afferma Berlusconi aggiungendo che il governo ha avviato una profonda e storica riforma della scuola, influenzata da deleterie ideologie, e dell'Universita', per restituire valore e dignita'.
"Bersani si rassegni, la scuola non e' proprieta' privata della sua parte politica", afferma il ministro della Pubblica Istruzione Mariastella Gelmini, replicando al leader del Pd che oggi ha chiesto le sue dimissioni. (ANSA, 27 febbraio, 16:01

martedì 1 febbraio 2011

colors

stiamo sprofondando in un mare di merda e stiamo a discutere su che colore ha.

sabato 29 gennaio 2011

culo flaccido

ogni tanto penso (vagamente, molto vagamente) all'idea di avere un altro uomo.
mi domando chi potrebbe essere, mi domando come potrebbe piacermi, come potrei piacergli... sarà difficile la  vita sessuale a sessant'anni? a vedere b. pare di no, ma lui ha doti che io non ho.

mercoledì 19 gennaio 2011

aggiornamento di stato


oggi alle 13.30, davanti al giudice della seconda
sezione civile del tribunale di venezia,
ho firmato i documenti del divorzio.
sono ufficialmente single.
prima o poi mi farò una torta...

martedì 18 gennaio 2011

sabato 15 gennaio 2011

57

ma guarda un po' quante cose interessanti! e io che pensavo volesse solo dire che ne mancano tre a sessanta...

c'era

ieri sera sono andata a cena coi miei compagni di classe, che amo ancora da impazzire, e stavolta c'era anche lui... e una pace improvvisa è scesa nel mio cuore.

giovedì 13 gennaio 2011

ti formo

la cosa che mi fa imbestialire più di tutte, che mi fa proprio attorcigliare le budella, è continuare a sentir parlare di scuola che deve formare i giovani per prepararli al mondo del lavoro. 
la scuola deve formare persone istruitie e consapevoli, non bancari o metalmeccanici o cuochi. deve formare persone istruite e consapevoli e fornite di una  buona cultura, che sappiano mettere a frutto tutto quello che hanno imparato per fare i bancari, i metalmeccanici e i cuochi.

mercoledì 5 gennaio 2011

oggi no

mamma, ti dispiace tanto se oggi non preparo la pinza?
sono a casa da sola. Giulia è a Jesolo, Nichi a Roma con una sua amica, Paolo è con lo stronzo suo padre...
è probabile che non vedrò nessuno fino a dopodomani. l'unico contatto col mondo saranno sms, blog, mail e fb.
cosa la preparo a fare?
ti prometto che la faccio sabato e che per darmi una botta di vita invito anche qualcuno a cena, così mi aiutano a mangiarla, ma oggi passo, d'accordo? non mi apparirai in sonno stanotte a sgridarmi?

domenica 2 gennaio 2011

loss

...losing love
Is like a window in your heart,
Everybody sees you're blown apart,
Everybody sees the wind blow. *

solo ora, aggiornando la lettura dei blog, apprendo che un caro amico ha perso la persona a lui più cara ...
non credo ci sia nulla che qualcuno può dire, in questi casi, per farti sentire meglio.  
ci sono passata, anche se lui non è morto, anche se a volte penso che sarebbe stato meglio se fosse morto, anche se è più che se fosse morto. lui è ancora lì da qualche parte, ma non con me. e non posso piangere per la sua morte, posso solo piangere la sua perdita.
capisco il dolore e il senso di solitudine che provi quando guardi il letto vuoto. e ti dici sarò per sempre sola, qui, niente più addormentarsi a cucchiaio tra le sue braccia, niente più svegliarsi da un incubo e trovare la sua presenza rassicurante, niente più carezze, niente baci teneri e appassionati. niente. lui è vivo ma l'amore è morto. i miei cari che sono morti davvero vivono con me. ma l'amore mi è morto dentro e nulla lo farà rivivere.
passa, col tempo?  non credo, è solo che ti ci abitui, impari a conviverci, ma non passa.
ieri sera parlavo con Giacomo dell'elaborazione del lutto. temo di essere ferma alla rabbia: dopo aver inveito contro tutto e tutti comincio a ritirarmi in me stessa. o forse oscillo tra la rabbia e la depressione, perché il senso di sconfitta che provo è enorme. ma non sono mai passata per la fase della negoziazione, non sono mai riuscita a riprendere il controllo delle mia vita cercando di riparare il riparabile.
vivo?  più che altro sopravvivo. vive il complementare di me, tutto quello che sono fuori. ma io, dentro, sono in stand by.

* Graceland, Paul Simon