giovedì 25 febbraio 2010

se atene piange... ovvero. tutto il mondo e paese

beh, pare che una scuola del Rhode Island abbia deciso di licenziare buona parte dei docenti e del personale amministrativo (preside compreso) a causa degli scarsi risultati ottenuti dagli studenti che, per circa la metà, non riescono a raggiungere risultati soddisfacenti. agli insegnanti era stato chiesto di restare a scuola per una mezzoretta in più, di organizzare degli interventi a sostegno degli studenti, di frequentare un corso di aggiornamento e di pranzare con loro una volta alla settimana ma i sindacati non hanno accettato e da qui la lettera di licenziamento che avrà effetto dall'ultimo giorno di scuola di quest'anno.
la notizia fa riflettere... evidentemente non siamo gli unici ad avere questi problemi. temo però che da noi non sia ancora arrivata del tutto l'onda lunga delle conseguenze di scelte "esterofile". semplifico, ma il nocciolo del problema è questo: abbiamo fatto man bassa di tutte le "mode" che negli states andavano per la maggiore, senza valutarne l'effettiva efficacia ma semplicemente perché se lo facevano gli americani chiaro che era qualcosa di buono...
ho cercato resoconti e commenti, per esempio qui e qui. mi sembra che ci sia in giro la stessa aria che tira da noi: gli insegnanti sono fannulloni, prendono un sacco di solti (attorno ai 75 mila $, pare, che non è poco, ci metterei la firma), insegnare è una missione... ma anche un bellissimo "siccome gli alunni e i genitori non si possono licenziare, l'unica cosa che si fa è licenziare gli insegnanti"...
se è vero che in america sono sempre un passo avanti, colleghi, siete avvisati.

una testa da cambiare

di nuovo Lidia Ravera:
Fa paura, ormai, leggere i giornali. È una specie di «paura del mattino», paura delle luce, come, da bambini, si aveva paura del buio. È paura di sapere, paura di capire, di vederci chiaro. Ogni giorno si allarga il fronte scandaloso delle frodi, delle tangenti, delle alleanze segrete fra classe dirigente e malavita. Ogni giorno, mentre la maggioranza degli italiani deve affrontare, in una almeno delle sue molte ricadute personali, una contingenza negativa come la crisi economica, una esigua minoranza di italiani, si infila in tasca milioni di euro. Illegalmente. Si sa che i più forti, i più furbi, quelli nati nelle famiglie più forti o più furbe, i più aggressivi i più ambiziosi i più avidi i più determinati raggiungono posizioni prestigiose e gli altri vanno a coprire incarichi più bassi, più intercambiabili, magari essenziali alla comunità ma meno speciali, meno qualificanti. Diamo pure per scontato che un manager, un senatore, un amministratore delegato e un direttore generale guadagnino 100 mentre un operaio guadagna 5 e un impiegato 10. Ma non diamo per scontato che quel 100 non sia mai sufficiente a chi lo intasca, che diventi la base per avere mille, un milione, un miliardo. La forbice della diseguaglianza, sotto la spinta della disonestà, si è aperta fino a una dismisura insostenibile, il tessuto sociale si sta lacerando. Fra chi si compra una Bmw, una Ferrari, una jaguar, una audi e due yacht e chi ha problemi a pagare il mutuo di due camere e cucina perché qualcuno in famiglia ha perso il lavoro, è difficile qualsiasi forma di convivenza. Se Bmw Ferrari eccetera sono state comprate con soldi rubati, poi, la convivenza fra chi ha e chi non ha, diventa impraticabile. Resta soltanto una possibilità: amputare, coraggiosamente e radicalmente, la parte infetta dal corpo sociale. Purtroppo si tratta della testa. È questo che ci fa davvero paura.

e di nuovo non ho nulla da aggiungere.

martedì 23 febbraio 2010

libera... circa.

ho tolto il tutore sabato scorso! non ne potevo più ed è stata una vera liberazione. il braccio però è ancora mezzo morto e mi sento un'invalida. e poi ho troppo tempo per pensare, stando a casa a non far niente e questo non è bene, per niente.

mi sento di nuovo in trappola. le bollette arretrate mi inseguono e non so come fare a liberarmene. invece gli stipendi arretrati non arrivano. leggo le notizie sulla corruzione a cui si abbandonano tutti i nostri (s)governanti e mi viene una rabbia...
l'altro giorno nichi mi ha chiesto se mi mancava la scuola. ma neanche un po'! ma staccati un po' dal computer! non c'è niente che vorresti fare? certo! ma per tutto quello che vorrei fare (andare al cinema, uscire con le mie amiche, andare dalla parrucchiera o in palestra o a farmi fare un massaggio, andare a teatro, farmi un viaggio, insomma fare qualcosa per me stessa, qualcosa di diverso da quel niente che faccio tutti i giorni, ma sempre per gli altri) mi servirebbero soldi. soldi che non bastano mai perché ci sono i libri da comprare, gli abbonamenti di autobus e treno, il frigo da riempire, la connessione internet senza la quale non vivete (e neanch'io), la maglia che vi serve, le scarpe nuove che paolo ha già il 45 e cresce ancora, le ricariche del cellulare, le sigarette, il cinema che volete vedere...
no, non le ho risposto tutto questo. le ho solo detto che ho desideri che non mi posso permettere.
ma io mi sento in trappola. è come se fossi dentro le sabbie mobili. e per quanto sia stanca di sentirmi così non vedo via d'uscita.

venerdì 5 febbraio 2010

cpt scuola

insomma, credevo che la mia scuola fosse il bronx, ma vedo che sia LGO sia lanoisette (e basta leggere i commenti per trovare altre esperienze) hanno problemi simili ai miei. rappresentiamo un campione significativo? beh, un liceo, una media, un professionale: tre sole scuole, d'accordo, prese a casaccio, ma temo che rispecchino abbastanza fedelmente la realtà generale...
il mio problema, in classe, non è tanto insegnare la matematica, quanto un minimo di regole di convivenza civile. lo metterò fra gli obiettivi didattci, un giorno o l'altro (in quelle relazioni che nessuno legge mai): che restino vivi fino alla fine dell'anno.
nell'ultima settimana gli alunni della mia scuola hanno spalmato le pareti dei bagni con vilascioimmaginarecosa. ieri invece, con quel poveretto alle prime armi che mi sostituisce, hanno fatto una palla di carta, l'hanno spruzzata ben bene di profumo e poi le hanno dato fuoco.
ho un alunno che da qualche mese ha due sole modalità di comportamento: o dorme o rompe le balle a tutti. quasi nessuno è capace di restare seduto dall'inizio alla fine dei 50 minuti di lezione. se li rimproveri ti mandano serenamente a cagare (o in altri luoghi a scelta, secondo l'ispirazione del momento). se gli metti una nota se ne fregano, se li sospendi anche. paradossalmente, frequentano con assiduità, anche quando c'è la neve, o qualche sciopero, perché, essenzialmente, non sanno dove altro andare. e i genitori li mandano puntualmente a scuola, pur sapendo che non combinano nulla di buono, almeno a scuola sono al sicuro (e non rompono le balle a casa).
ecco, per molti alunni e per le loro famiglie (quando ci sono) la scuola è un centro di permanenza temporaneo.
ora, con tutta la comprensione possibile (sono mamma, prima di tutto, è quella la mia natura), che devo fare con questi poveri bambini sperduti? non sono certificati, non hanno il sostegno, spesso non hanno alle spalle una famiglia degna di questo nome, non hanno competenze, né conoscenze, non hanno voglia di imparare e non sanno quale sia l'importanza della cultura. ma quello che mi spaventa di più è che non hanno la consapevolezza delle conseguenze delle loro azioni. ma se non sanno quello che ho spiegato e rispiegato, semplificando all'osso e ripetendo infinite volte, non posso che prenderne atto e mettere votacci. perché non sono la loro mamma ma la prof di matematica.
ora è tempo di scrutini e di voti, appunto, compresi quelli di condotta, potente mezzo messoci a disposizione dalla mary* per contrastare gli indisciplinati. a quanto ho sentito nessuno si è sognato di cambiare i miei tre (congruenti ai criteri stabiliti dal pof, savasandire) e stanno piovendo sei e cinque in condotta con allegate sospensioni (anche fino a due settimane). che dire? godo un po', lo confesso. mi tormentano da quattro mesi, un po' di vendetta ci sta bene. ma cosa risolviamo?
mi ha fatto riflettere la sentenza di quei giudici che hanno condannato i genitori per non aver educato adeguatamente i figli. lo trovo giusto. discutibile ma giusto, tutto sommato. forse dovremmo anche noi arrivare a qualcosa del genere suppongo che in tutte le scuole i genitori abbiano firmato il patto educativo di corresponsabilità. perché non chiedere un sostanzioso risarcimento ai genitori latitanti in educazione? risaneremmo il bilancio delle scuole...
occhèi, forse esagero. ma così non si può andare avanti. dobbiamo fare qualcosa.

intanto la mary* ha varato il suo ridisordino delle superiori. ma questa è un'altra storia, e si dovrà raccontare...


aiuto!!!

è passata una settimana. SOLO una settimana... che palle! intanto devo dormire con quel coso attaccato al braccio: la prima notte mi sono addormentate all'alba, per sfinimento, seduta. ora ho cominciato a trovare una posizione decente, ma mi servono 5 cuscini diversi, e tenere il libro in mano per leggere è un'impresa. non posso fare molto se non cazzeggiare al computer ma usare il mouse con la sinistra e scrivere con una mano sola mi rallenta tutto il lavoro...
i miei figlioli mi stanno aiutando un sacco, ma ho dovuto cedere il bancomat per fare le spese e mi arrivano a casa con un sacco di cose che non servono...

e intanto la mary è arrivata con la sua riforma epocale...
questo mi fa stare anche peggio. ma di scuola parlerò domani.

martedì 2 febbraio 2010

convalescenza


eccomi qui, con un bel taglio di una diecina di centimetri sulla spalla destra, tenuto assieme da 17 graffette, e il braccio appoggiato ad un tutore che sembra un trasportino per i gatti... dormirci assieme non è comodo ma sto imparando. (quella nella foto non sono io, ovviamente: il mio tutore é blu).
ieri Nichi mi ha fatto il bagnetto, come si fa coi bambini, da sola faccio poco (fortunatamente andare in bagno fa parte di questo poco) e questo mi rende nervosa. insomma ho davanti un mesetto di inattività forzata (non che la mia vita di prima fosse frenetica, ma insomma, almeno uscivo di casa) senza nemmeno poter fare le cose più banali: pulire, stirare, cucinare... usare il computer è un po' complicato. scrivere diventa una cosa lunga e usare il mouse con la sinistra non è il massimo, soprattutto per mettere le galline nel pollaio di farmville... adesso devo mettere i voti del primo quadrimestre in rete, e sarà un bel match. meno male che avevo preparato una serie di giudizi standard che copiaincollerò.
il problema è che devo versarmi il vino con la sinistra e mia nonna non sarà affatto contenta: diceeva sempre che porta sfiga...