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domenica 6 novembre 2011

ci inventeremo qualcosa anche noi?

a proposito di valutazione...
è uscita quasi un mese fa la circolare contenente le indicazioni operative sulla valutazione periodica degli apprendimenti, secondo la quale si dovrebbero assegnare due voti, per lo scritto e per l'orale, nelle seguenti materie del primo biennio dei licei: fisica (scientifico e scienze applicate,2 ore settimanali), scienze (tutti, 2 ore settimanali), matematica (ginnasio, scienze umane e linguistico, 3 ore settimanali), informatica (scienze applicate, due ore settimanali).
a me sembra che la cosa non sia prescrittiva, nel senso che la circolare parla di indicazioni e non obblighi, quindi si potrebbe decidere in collegio docenti che cosa fare. ma non tutti sono d'accordo e anzi qualcuno ribadisce che questa è competenza del ministro e che quindi ci toccherà fare così. già, ma così come? nelle classi pollaio che ci ritroviamo (ho una quinta ginnasio di 29 alunni e una prima scienze umane di 28 e mi considero fortunata perché nelle altre due classi ne ho solo 25) dovremmo fare due prove orali e due scritte (obbligatorie per legge). e ovviamente spiegare, vedere se gli alunni hanno capito, recuperare eventuali difficoltà... in due o tre ore alla settimana. impossibile. allora accadrà che daremo verifiche scritte i cui voti varranno per l'orale, oppure nelle verifiche scritte metteremo domande a risposta aperta che valuteremo a parte, come voto orale... insomma ci inventeremo qualcosa, tanto siamo bravi ad arrangiarci quando il ministro ci fa strane richieste e poi, anche il nostro beneamato dice che si inventerà qualcosa per argomenti ben più complessi, quindi perché noi no?
d'accordo, ma è una cagata. perché se mi si chiede un voto orale vuol dire che devo aver sentito parlare la persona che sto valutando, o no?
e comunque: ci siamo (si sono, anzi, perché noi ci pensiamo da sempre) chiesti che cosa significhi mettere un voto? da dove arrivi quel numerino che appare in pagella? quanti sono gli aspetti dei quali teniamo conto? le verifiche, certo, ma anche il comportamento, l'atteggiamento curioso o meno, partecipativo o passivo, l'impegno, la situazione di partenza e la strada fatta, la correttezza nel parlare e nello scrivere... distinguere tra orale e scritto? in una trentina di ore se mi va bene?
insomma a me piacerebbe sapere cosa dobbiamo fare. ma mi piacerebbe anche che la smettessero di darci queste direttive assurde dopo che hanno tagliato tutto il tagliabile, distrutto tutto il distruttibile, rovinato tutto il rovinabile...

sabato 2 luglio 2011

gli esami non finiscono mai (soprattutto se perdi tempo a fare domande stupide)

visto che l'anno scorso andare a Venezia non era stato affatto piacevole (e per giunta poco redditizio) quest'anno ho chiesto una sede più distante, per la maturità. e sono stata accontentata. ora sono nell'agognata A049 (matematica e fisica) e insegno al liceo, così mi sono toccati in sorte non i teneri virgulti del'alberghiero (che accostano Saba alla frutta e alla verdura perché l'uno usa parole semplici e gli altri sono cibi semplici) ma degli scafati alunni del PNI che avrebbero dovuto sapere una pagina più del libro sia in matematica sia in fisica. avrebbero dovuto. beh...
il compito di matematica non era particolatrmente difficile, quest'anno, ma sono riusciti a fare delle scemenze assurde e anche a lasciare larghe parti non svolte. i quesiti erano come al solito di vario livello ma almeno tre o quattro erano fattibilissimi.  molti si sono persi a fare un integrale di volume ruotato attorno all'asse Y, mai affrontato in classe. ma se ne hai dieci fra cui scegliere, perché fai quello che non sai fare? all'orale sto chiedendo essenzialmente fisica e mi tengo sulle idee generali (anche perché, lo confesso, la fisica di quinta non la faccio da un po' e non ce l'ho proprio così in mente minimi nei particolari...) ma mi rendo conto che le idee generali mancano proprio: magari mi spiattellano lì le formule più complicate e mi riferiscono perfettamente il valore della costante di Planck, ma non hanno capito cosa sia un campo, ...
ma quello che mi fa andare via di testa è il comportamento dei colleghi: vorrei che qualcuno mi spiegasse perché alla maturità si debbano fare delle domande tipo: ti ricordi chi era quello che diceva così o così? o quello che faceva colà e colà? e poi, perché, una volta verificato che l'alunno non sa rispondere, perché bisogna sperticarsi nel fornire la risposta (articolatissima e lunga, soprattutto lunga) alla domanda che si è appena fatta? chi è che sta facendo l'esame? il prof o l'alunno?
insomma, mi devo svegliare alle 5.30 tutte le mattine, fami quasi un'ora di treno, morire dal caldo mentre interroghiamo cinque candidati tutte le mattine e alla fine pedere sempre il treno che mi porterebbe a casa alle due solo perché qualche collega se la tira...

domenica 15 maggio 2011

oh, no...

oh, no! ci è cascato anche lui...
Non so che quindicenni frequentino Israel e Ricolfi: magari sono abituati a discettare di letteratura italiana delle origini con somma competenza: in ogni caso siamo sicuri che siano in grado di leggere davvero una previsione meteo? Che sappiano usare una cartina di Roma? Sono competenze che, certo, non sostituiranno mai “la ricchezza lessicale, la finezza argomentativa” (sempre Ricolfi) eccetera eccetera: però sono pur sempre competenze che il mercato del lavoro richiede, che tutti danno per scontate e che no, oggi non sono affatto scontate. Soprattutto, ha senso intestardirsi a insegnare la fondamentale letteratura italiana a chi forse non ha ancora capito come si legge una previsione meteo? Perché io ho il tremendo sospetto che a molti quindicenni di oggi a cui chiediamo pareri personali e articolati su Pirandello o Manzoni (tutta roba facilmente raccattabile tra wikipedia e yahoo answers, comunque) non sappiano davvero usare le cartine e non capiscano un manuale di evacuazione in formato testuale: spero ovviamente di sbagliarmi; non vedo l'ora che un test su base nazionale mi dia torto. 
mi crolla un mito...

domenica 27 febbraio 2011

andate a farvi inculcare

''Il presidente Berlusconi, intervenendo ieri al Congresso dei Cristiano Riformisti, ha ribadito la posizione contraria del governo alle adozioni da parte dei single e delle coppie gay, ha confermato l'impegno della maggioranza ad approvare quanto prima la legge sul testamento biologico e si e' speso in difesa di un principio sacrosanto: la liberta' di scelta educativa delle famiglie''. Cosi' il ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini. (Adnkronos, 27 febbraio, ore 13:51)

update: "Sulla scuola pubblica sono stato travisato da una sinistra che cerca solo polemiche". Lo afferma Berlusconi aggiungendo che il governo ha avviato una profonda e storica riforma della scuola, influenzata da deleterie ideologie, e dell'Universita', per restituire valore e dignita'.
"Bersani si rassegni, la scuola non e' proprieta' privata della sua parte politica", afferma il ministro della Pubblica Istruzione Mariastella Gelmini, replicando al leader del Pd che oggi ha chiesto le sue dimissioni. (ANSA, 27 febbraio, 16:01

giovedì 13 gennaio 2011

ti formo

la cosa che mi fa imbestialire più di tutte, che mi fa proprio attorcigliare le budella, è continuare a sentir parlare di scuola che deve formare i giovani per prepararli al mondo del lavoro. 
la scuola deve formare persone istruitie e consapevoli, non bancari o metalmeccanici o cuochi. deve formare persone istruite e consapevoli e fornite di una  buona cultura, che sappiano mettere a frutto tutto quello che hanno imparato per fare i bancari, i metalmeccanici e i cuochi.

lunedì 18 ottobre 2010

i salvati

sono al Liceo da un mesetto, ormai. mi sento in paradiso, davvero. a parte che devo studiare un po', prima di far lezione, a parte la stanchezza, i 120 e passa nuovi alunni di cui non imparerò mai i nomi,  le classi di 30 persone, a parte le due sedi... dopo anni vado a scuola senza angoscia, posso ridere, scherzare, parlare di storia, di logica, di filosofia... insomma una goduria. e mi sono riconciliata con le generazioni dei ragazzini: questi sono sani, sono bravi, forse c'è speranza, per il futuro... 
però... però mi restano nel cuore i poveretti che ho lasciato nei professionali. che si fa per loro?

martedì 6 luglio 2010

finita

almeno questi esami sono finiti... basta ponti, basta vaporetti soffocanti, caldo umido e afoso, alzatacce alle 5 di mattina, ragazzi che portano il fascismo e si collegano con cose a caso (ne avrebbero, di collegamenti da fare, ultimamente...) e che non sanno parlare e pensare... basta colleghi che confondono l'interrogare con il pontificare, basta verbali che spuntano all'ultimo momento, orari delle due sezioni da far coincidere, chiavette da estrarre senza che si danneggino e firme, sigle, voti e giudizi da riscrivere innumerevoli volte. abbiamo chiuso i plichi, apposto due (2) sigilli di ceralacca col timbro della scuola, affisso i voti all'albo, e siamo andati via. qualche collega non lo rivedrò più, altri forse l'anno prossimo. però ho guadagnato un amico di matita, very british...
sono stravolta dal sonno e dalla stanchezza e ieri ho perso la pazienza con le mie figlie. per futili motivi che non so nemmeno ricostruire, ma mi ha fatto male. di fondo c'è il fatto che oggi hanno passato la giornata con il loro padre, e la cosa mi rode, sì, mi rode, devo sentirmi un verme per questo?

domenica 4 luglio 2010

te la do io la manovra

ho ricevuto questa mail da un mio collega di matematica. l'idea non mi sembra male. passate parola, se vi va.


Gentili colleghi/e,
vi invio queste righe per chiedervi un parere.
Una premessa: la manovra economica che sta per essere varata dal governo - lo sappiamo tutti - ci colpisce in modo pesantissimo e, soprattutto, iniquo: per brevità, riporto da un sito sindacale (un sindacato "moderato", lo Snals):
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«Non solo è previsto, come per tutto il pubblico impiego, il blocco del rinnovo dei contratti, con il quale si impedisce ogni adeguamento delle retribuzioni al costo della vita, che resteranno ferme per almeno tre anni, sia quelle fondamentali che le accessorie. Alla scuola è riservata un’altra pesante penalizzazione: quella del blocco della progressione economica oltre a quella dello spostamento di ogni confronto sindacale alla fine del 2012 per la contrattazione del compenso individuale accessorio, per il personale ATA, e della retribuzione professionale docenti. Ai lavoratori della scuola, al personale ATA e ai docenti italiani si blocca la progressione economica. Si cancellano tre anni di lavoro: non hanno valore ai fini giuridici, vengono messi tra “parentesi”, valgono solo come un trascorrere del tempo in costanza di servizio, ma niente di più.  Al personale ATA e al personale docente che alla fine riuscirà a raggiungere i 35 anni di servizio, requisito minimo per ottenere il diritto alla pensione, lo Stato gliene conteggerà solo 32 per la progressione economica di carriera, impedendo quindi il raggiungimento dell’ultima posizione stipendiale. E questo costerà ai lavoratori un danno che subiranno per sempre, con effetti dunque sulla pensione e sulla liquidazione. (...) Anzi sono dirottate su altri bisogni finanziari del servizio di istruzione le risorse dell’articolo 64 della manovra del 2008, che invece dovevano integrare quelle contrattuali per la valorizzazione professionale, unica misura compensativa che destinava il 30% dei risparmi per l’unico obiettivi di qualità che era stato individuato. Agli insegnanti, che hanno una retribuzione media annuale di 25.000 euro, viene tolta in media una mensilità all’anno, ma per alcuni ancora di più.  E’ come se si prelevasse dalle loro tasche la tredicesima, una parte di salario dovuto per una prestazione lavorativa. Non è poi così diverso dal mettere le mani in tasca per togliere soldi con altre o maggiori tasse. Eppure, niente è chiesto a chi guadagna 90.000 euro all’anno. Un sacrificio minimo al 5% scatta per chi guadagna tra 90 e 150.000 euro, mentre solamente per l'importo eccedente i 150.000 euro è applicato il taglio del 10%. Per essere chiari: chi guadagna 100.000 euro ne paga 500, la metà di un collaboratore scolastico; chi guadagna 160.000 paga 4.000 euro, non molto di più di un professore delle scuole superiori.»

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Secondo i calcoli di un'altra sigla sindacale (Flc cgil), la perdita media per un docente di scuola secondaria II grado è di 1990 euro (si va dai 1188 euro per chi è nalla fascia 3-8 anni ai 2987 per chi è nella fascia 21-27).
Di fronte a questa manovra, altre categorie (dai poliziotti ai magistrati ai docenti universitari) hanno protestato o protesteranno. Hanno potere: otterranno. Sembra che solo noi insegnanti di scuola, che di potere non ne abbiamo, possiamo essere presi a schiaffi impunemente.
I nostri scioperi - lo sappiamo - non interessano a nessuno, non servono a nulla, se non a trattenerci dallo stipendio (magro) ulteriori quattrini (e di questo non ce n'è proprio bisogno). E allora? Non fare nulla? No: si tratta di trovare forme alternative, nuove ed efficaci (se condivise e diffuse) di protesta.
A ben vedere, noi disponiamo di almeno DUE strumenti potenzialmente assai "forti", e privi di controindicazioni (perchè perfettamente nell'ambito della legalità), per farci sentire. Strumenti che potrebbero generare danni economici notevoli (i SOLI argomenti in grado di ottenere l'attenzione dei decisori):
1) Il turismo scolastico "vale" come fatturato almeno 375 milioni/anno (http://static.touringclub.it/store/document/219_file.pdf): di più, se si considera l'indotto. I viaggi di istruzione passano per i collegi docenti, e per i singoli colleghi disposti (ma NON obbligati) a fare da accompagnatori: perché non azzerare questa voce, bloccando ogni viaggio di istruzione, come strumento di protesta (aspetto - ovviamente - da sottolineare bene)?
2) Adozioni dei libri di testo per il prossimo (2011/12) anno scolastico: secondo i dati ufficiali dell'AIE, l'editoria scolastica "vale" la cifra non indifferente di 676,8 milioni di euro (http://www.aie.it/Portals/21/Files%20allegati/sintesiRapporto2009_R.pdf). Le adozioni passano per i consigli di classe, prima, e per i collegi docenti, poi. Ma i docenti potrebbero legittimamente decidere di non adottare alcun testo scolastico, ricorrendo a materiale autoprodotto/trovato in rete (dove si reperisce veramente di tutto), ovviamente nel rispetto della legge sui diritti d'autore. Scrivere gli esercizi alla lavagna o distribuire qualche fotocopia è scomodo? Certamente. Ma non ne vale la pena?
Stiamo parlando potenzialmente di oltre UN MILIARDO di euro all'anno. Un miliardo (potenziale) ogni anno.
Basterebbe che almeno un collega proponesse l'idea ai collegi docenti, al momento delle delibere: naturalmente se alla manovra non saranno apportate quelle correzioni (soprattutto la rimozione del devastante blocco della progressione economica) in grado di cancellare le macroscopiche, inique misure punitive nei confronti della nostra (unica!) categoria di personale della scuola.
Che ne pensate? Mi sfugge qualcosa?
Se a vostro parere l'idea è buona, si tratterebbe di "farla girare" tramite la rete. Via email (o con altri mezzi che io non frequento e che lascio ad altri più bravi di me: facebook? o cose simili) e con un po' di partecipazione, la diffusione sarebbe esponenziale. E non sarebbe neppure molto difficile arrivare a fare notizia sulla stampa...
(Un'ultima cosa: non mi dite, vi prego, che così si danneggerebbero "terzi": gli operatori turistici, gli editori. Lo so bene, e non me ne rallegro. Anzi. Ma non ci vanno di mezzo SEMPRE "terzi", quando una categoria - dai medici agli avvocati, dai camionisti agli autoferrotranvieri - protesta? Non siamo noi insegnanti i "terzi" rispetto a chi fa pagare a noi, e ai nostri stipendi più bassi d'Europa, il peso dei conti a catafascio - ossia gli errori degli altri? Non sarebbe ora di finirla, e magari chiedere un po' di più a chi ha molto di più?). 
Un caro saluto (e scusate la lunghezza: non ho avuto abbastanza tempo per essere più breve...)
Ivan
 

sabato 3 luglio 2010

a Venezia fa caldo, ma si tira avanti

sto facendo gli esami di maturità a Venezia. ovviamente avevo chiesto qualunque sede tranne il centro storico, ma lassù non hanno capito... arrivare fin lì è allucinante: devo prendere il treno, poi il vaporetto, poi fare un pezzo di strada a piedi: questa settimana mi sono alzata alle 5 di mattina, che per una che dorme volentieri anche fino a mezzogiorno è un atto di violenza. i primi giorni ho provato a fare tutta la strada a piedi, ma non ce l'ho fatta: troppo peso da portare in giro sulle ginocchia artritiche. così imparo a ingrassare a dismisura. insomma la cosa è un po' devastante, ma stringo i denti e penso che così avrò un po' di soldi in più per Rovigno. che mi servono davvero.
Venezia è un posto strano, ma descrivere la sua stranezza è complicato, perché la vita vi scorre con ritmi diversi. in questi giorni ho passato momenti di odio totale per i ponti, per il caldo, per i negozi di falsi souvenirs che sono nati come funghi, e momenti di vero rapimento per le calli strette nelle quali un gatto è disteso a cogliere un po' di fresco, per i giardini nascosti che si intravedono dietro a vecchi cancelli, per le case cadenti che sono gioielli del passato, sfioriti ma ancora meravigliosi. e i vecchi, i tanti venessiani che non vogliono mollare la loro città anche se viverci è complicato, trascinando il carrello della spesa su e giù per i ponti, prendendo il vaporetto, dovendo pagare tutto a prezzi turistici.

non facevo la maturità da qualche anno e i ragazzi mi sembrano, nel complesso, peggiorati. non dicono grosse scemenze e sono anche discretamente preparati, chi più chi meno (in matematica molto meno, ma non infierisco). il problema è che non sanno parlare. non è un problema da poco: se alla domanda "cos'è il dominio della funzione" uno mi risponde "il dominio si calcola così e così" significa che le sue capacità logiche sono scarsine (sorvolando sul fatto che il dominio non si calcola ma si individua, e che comunque non lo sa né calcolare né individuare, ma vabbè queste son pignolerie). e poi è tutto un "ho portato Pirandello" e "mi collego con italiano". occhèi, siamo in un professionale, ma mi dicono che al liceo le cose non sono molto diverse e la cosa non mi consola affatto.

e giusto per aggiornare il mio ultimo post: ieri in treno ho trovato un collega che non vedevo da tempo e che lavora distaccato in uno degli uffici dell'usr (quello che una volta si chiamava provveditorato, per capirci). gli ho raccontato del corso che ho appena fatto e mi ha detto "scordati di poter utilizzare quel titolo. il nuovo regolamento sulla formazione non verrà approvato e tutti quelli che lavoravano per le ssis saranno tenuti fuori dalla nuova formazione degli insegnanti". che gioia!
Rovigno, mi serve Rovigno. e asilo politico in Croazia.

giovedì 1 luglio 2010

gli esami non finiscono mai

fatto! questo pomeriggio ho superato con esito positivo l'esame di quel dannato corso per tutor dei tirocinanti.
non so se mi servirà mai a qualcosa, ma sembrava anche una cosa abbastanza seria, visto che nella commissione c'era un dirigente del miur... boh. 
sono contenta perché sono riuscita a presentare il mio progetto sostenendo le mie idee anche se erano abbastanza ortogonali alle loro. tiè!




domenica 16 maggio 2010

insegnare ad insegnare

visto che di qua passa qualche collega prof, butto lì una domanda (che rivolgo comunque anche a chi prof non è, sono sicura che il buon senso può essere altrettanto utile): se qualcuno vi affidasse dei tirocinanti, che fareste? come organizzereste il lavoro con loro per insegnargli ad insegnare? devo preparare un progetto di tirocinio per il corso che ho seguito quest'anno, qualche idea ce l'ho, ma il vostro parere sarebbe prezioso.  mi sono letta un sacco di articoli in ssissese e didattichese, uno più vomitevole dell'altro, e il corso in generale  non è stato un granché, ci stiamo lamentando in molti, ma non molliamo, anzi...
vorrei fare qualcosa di controcorrente, non fosse altro che per manifestare il mio disappunto.
grazie per l'aiuto che mi darete.

domenica 18 aprile 2010

viaggi nello spaziotempo

ci sono momenti in cui un suono, un odore, un'immagine qualunque, ti fanno entrare in un'anomalia dello spazio-tempo, e improvvisamente sei in un altro luogo, in un altro tempo. non è che semplicemente ti ricordi di qualcosa, vivi effettivamente per alcuni secondi da un'altra parte.
l'altro giorno mi è capitato: ero in classe e stavo giustificando un alunno entrato in ritardo e improvvisamente mi sono trovata in un'altra classe, la mia classe di quinta liceo, maggio del '73 credo, a giustificarmi con la prof di matematica per essere arrivata in ritardo... mi stava rimproverando e non voleva farmi entrare e io, stufa delle sue continue vessazioni, mi sono permessa di risponderle che in fondo anche lei arrivava in ritardo, a volte, e che quella mattina avevo avuto dei problemi (dei quali non mi ricordo prorpio) e che insomma facesse quello che voleva ma che non lo trovavo giusto. poi sono uscita a farmi consolare dalla bidella. dopo un po' la prof è venuta a chiamarmi e, ostentando magnanimità, mi ha fatto entrare in classe. da quel giorno ha smesso di tormentarmi. 

per qualche secondo sono tornata nella mia scuola, con i miei compagni di classe, nel languido maggio trevigiano, e l'emozione di essere di nuovo lì mi ha fatto venire un groppo in gola. 
dico spesso che non tornerei indietro a rivivere la mia adolescenza, nemmeno per tutto l'oro del mondo. avere di nuovo sedici anni? diciotto? con tutte le paturnie che mi facevo perché mi chiamavano brufolo Bill? no grazie.
però lì, in quel momento, tornerei. mi sentivo al sicuro con i miei compagni di classe, sentivo di avere degli amici, sentivo di far parte di un gruppo, erano (lo sono ancora) persone speciali con le quali avevo un rapporto speciale. e anche adesso, dopo quasi quarant'anni, quando ci ritroviamo riusciamo a parlarci senza imbarazzi, ritroviamo la stessa confidenza di allora... 
lì, in quel momento, tornerei. a rivivere il mio entusiasmo e la consapevolezza di avere tanti progetti in testa, di poter ancora plasmare la mia vita, di avere ancora tante scelte da fare e il tempo per farle...
lì, in quel momento, tornerei. e prenderei da parte lui e gli direi quello che provo. e aspetterei di vedere come va a finire.

martedì 2 marzo 2010

caporetto

in lombardia la lista formigoni è fuori dai giochi perché hanno fatto casini con le firme (500 e passa non sono valide perché appartenenti a cognati dei cognati e anche a qualche altro cognato).
in lazio la lista del pdl non è stata ammessa e tutti stanno accusando tutti di complotti: la polverini ha abbandonato il suo fair play e la emma ribatte per le rime. tutto per un panino, pare.
il cda rai ha sospeso tutti i talk show per par condicio (traduzione in latino della frase: come far incazzare tutti allo stesso modo) prima delle elezioni: al loro posto tribune elettorali.
nel processo a berlusconi per i diritti mediaset la corte rifiuta il legittimo impedimento del presconsmin dicendo che i giudici sono stufi di farsi prendere per il culo (sabato effettivamente avevo letto in giro: legittimo un cazzo!).
il parlamentare del pdl eletto dalla 'ndrangheta si dimette dicendo: fatti errori ma non sono un mafioso (ha ragione, la 'ndrangheta non è la famigghia)
nei licei la riforma ha mandato tutti nel caos (ma va'. davvero? non pensavo...), pare che il più a rischio sia lo scientifico e dal ministero si invitano le famiglie aindicare una o due soluzioni di riserva nella domanda di iscrizione (nel senso: vorrei iscriverlo allo scientifico ma anche il sociopsico o il coreutico potrebbero andare?)
istat: in italia mai così tanti disoccupati.*
.........

minchia! che disastro... che sia il principio della fine?

*sono i titoli su repubblica.it di stasera, tralasciando il terremoto in cile, l'uragano in francia, i discendenti dei nazisti che si sono fatti sterilizzare.....

giovedì 25 febbraio 2010

se atene piange... ovvero. tutto il mondo e paese

beh, pare che una scuola del Rhode Island abbia deciso di licenziare buona parte dei docenti e del personale amministrativo (preside compreso) a causa degli scarsi risultati ottenuti dagli studenti che, per circa la metà, non riescono a raggiungere risultati soddisfacenti. agli insegnanti era stato chiesto di restare a scuola per una mezzoretta in più, di organizzare degli interventi a sostegno degli studenti, di frequentare un corso di aggiornamento e di pranzare con loro una volta alla settimana ma i sindacati non hanno accettato e da qui la lettera di licenziamento che avrà effetto dall'ultimo giorno di scuola di quest'anno.
la notizia fa riflettere... evidentemente non siamo gli unici ad avere questi problemi. temo però che da noi non sia ancora arrivata del tutto l'onda lunga delle conseguenze di scelte "esterofile". semplifico, ma il nocciolo del problema è questo: abbiamo fatto man bassa di tutte le "mode" che negli states andavano per la maggiore, senza valutarne l'effettiva efficacia ma semplicemente perché se lo facevano gli americani chiaro che era qualcosa di buono...
ho cercato resoconti e commenti, per esempio qui e qui. mi sembra che ci sia in giro la stessa aria che tira da noi: gli insegnanti sono fannulloni, prendono un sacco di solti (attorno ai 75 mila $, pare, che non è poco, ci metterei la firma), insegnare è una missione... ma anche un bellissimo "siccome gli alunni e i genitori non si possono licenziare, l'unica cosa che si fa è licenziare gli insegnanti"...
se è vero che in america sono sempre un passo avanti, colleghi, siete avvisati.

venerdì 5 febbraio 2010

cpt scuola

insomma, credevo che la mia scuola fosse il bronx, ma vedo che sia LGO sia lanoisette (e basta leggere i commenti per trovare altre esperienze) hanno problemi simili ai miei. rappresentiamo un campione significativo? beh, un liceo, una media, un professionale: tre sole scuole, d'accordo, prese a casaccio, ma temo che rispecchino abbastanza fedelmente la realtà generale...
il mio problema, in classe, non è tanto insegnare la matematica, quanto un minimo di regole di convivenza civile. lo metterò fra gli obiettivi didattci, un giorno o l'altro (in quelle relazioni che nessuno legge mai): che restino vivi fino alla fine dell'anno.
nell'ultima settimana gli alunni della mia scuola hanno spalmato le pareti dei bagni con vilascioimmaginarecosa. ieri invece, con quel poveretto alle prime armi che mi sostituisce, hanno fatto una palla di carta, l'hanno spruzzata ben bene di profumo e poi le hanno dato fuoco.
ho un alunno che da qualche mese ha due sole modalità di comportamento: o dorme o rompe le balle a tutti. quasi nessuno è capace di restare seduto dall'inizio alla fine dei 50 minuti di lezione. se li rimproveri ti mandano serenamente a cagare (o in altri luoghi a scelta, secondo l'ispirazione del momento). se gli metti una nota se ne fregano, se li sospendi anche. paradossalmente, frequentano con assiduità, anche quando c'è la neve, o qualche sciopero, perché, essenzialmente, non sanno dove altro andare. e i genitori li mandano puntualmente a scuola, pur sapendo che non combinano nulla di buono, almeno a scuola sono al sicuro (e non rompono le balle a casa).
ecco, per molti alunni e per le loro famiglie (quando ci sono) la scuola è un centro di permanenza temporaneo.
ora, con tutta la comprensione possibile (sono mamma, prima di tutto, è quella la mia natura), che devo fare con questi poveri bambini sperduti? non sono certificati, non hanno il sostegno, spesso non hanno alle spalle una famiglia degna di questo nome, non hanno competenze, né conoscenze, non hanno voglia di imparare e non sanno quale sia l'importanza della cultura. ma quello che mi spaventa di più è che non hanno la consapevolezza delle conseguenze delle loro azioni. ma se non sanno quello che ho spiegato e rispiegato, semplificando all'osso e ripetendo infinite volte, non posso che prenderne atto e mettere votacci. perché non sono la loro mamma ma la prof di matematica.
ora è tempo di scrutini e di voti, appunto, compresi quelli di condotta, potente mezzo messoci a disposizione dalla mary* per contrastare gli indisciplinati. a quanto ho sentito nessuno si è sognato di cambiare i miei tre (congruenti ai criteri stabiliti dal pof, savasandire) e stanno piovendo sei e cinque in condotta con allegate sospensioni (anche fino a due settimane). che dire? godo un po', lo confesso. mi tormentano da quattro mesi, un po' di vendetta ci sta bene. ma cosa risolviamo?
mi ha fatto riflettere la sentenza di quei giudici che hanno condannato i genitori per non aver educato adeguatamente i figli. lo trovo giusto. discutibile ma giusto, tutto sommato. forse dovremmo anche noi arrivare a qualcosa del genere suppongo che in tutte le scuole i genitori abbiano firmato il patto educativo di corresponsabilità. perché non chiedere un sostanzioso risarcimento ai genitori latitanti in educazione? risaneremmo il bilancio delle scuole...
occhèi, forse esagero. ma così non si può andare avanti. dobbiamo fare qualcosa.

intanto la mary* ha varato il suo ridisordino delle superiori. ma questa è un'altra storia, e si dovrà raccontare...


martedì 12 gennaio 2010

disposizione affettiva

non sono tanto in vena, in questi giorni. le settimane tra le vacanze di natale e il mio compleanno non sono mai tanto divertenti, per me. son qui che aspetto che succeda qualcosa, non so nemmeno io cosa, ma che faccia cambiare tutto...

btw, avevo in mente, già prima di leggere il post di Thu', qualcosa su quello che succede in classe...
anni fa, quando i miei alunni mi chiedevano: a che mi serve questo, a che mi serve quello, mi sperticavo in lunghi e maternalistici (paternalistici non posso...) discorsi su quanto sia utile imparare, su quanto la cultura serva, nella vita, per migliorare se stessi e la qualità del proprio lavoro... se studi e magari vai anche all'università, dicevo, puoi fare un lavoro migliore, magari meglio retribuito di quello che faresti solo col diploma o, peggio, solo con la terza media. ora, capirete bene che col passare del tempo queste parole sono diventate del tutto fuori luogo. non solo non è affatto vero che ad un titolo di studio più alto corrisponda uno stipendio migliore, ma nemmeno avere una laurea è più un "di più" in termini di prestigio o di stima. d'accordo, ci sono laureati del tutto ignoranti e per contro dei "non titolati" con una grande cultura. ma mentre a quelli della mia generazione è capitato di sentirsi dire: sei laureato? càspita! ai più giovani credo non accada più. più frequentemente il commento è: sei laureato? e chi te l'ha fatto fare?
allora ho cambiato musica. se qualcuno mi chiede ora: a che mi serve quello che stiamo facendo, gli rispondo (abbastanza) serenamente: puoi farlo perché vuoi avere una cultura, puoi farlo perché se no ti boccio, oppure puoi farlo perché mi vuoi bene e vuoi farmi piacere. i miei bambini spesso ridono, ma non si rendono conto che quel che dico è assolutamente vero. la disposizione affettiva è fondamentale. e ne ho avuta la prova pochi giorni fa.
quest'anno, tra le classi disastrate di alunni affidati alle mie cure, c'è una seconda meccanici che è particolarmente sgarruppata. sanno meno di zero, sono totalmente scoraggiati, assolutamente demotivati e del tutto privi di disciplina. su 50 minuti di lezione sono contenta se riesco a farne 30. il resto se ne va per ottenere ordine e silenzio. li ho martellati a furia di sgridate, ripassi, esercizi e maternali (ancora, sì). e poche settimane fa ho cominciato a vedere che mi cercano, in ricreazione. vengono a fumare una sigaretta in compagnia, mi raccontano le loro cose, mi chiedono di me... e hanno cominciato a lavorare. l'ultimo compito è andato meno peggio del solito. d'accordo, hanno scopiazzato, ma vuoi mettere la differenza con il consegnare il foglio in bianco? insomma, piccolo quanto si vuole, ma è un passo in avanti.

ecco, se ci sono riuscita, questo fa di me un buon insegnante? non credo, mancano ancora un sacco di cose... e poi, come fai entrare queste piccolezze in una valutazione obiettiva? e poi mi è riuscito con loro, mica detto che ce la faccio con tutti. però son soddisfazioni.

ora vado dai grandi, la quinta del serale. anche quelli mi adorano, ma è facile con quarantenni che hanno tutta un'altra mentalità...

martedì 8 dicembre 2009

non sappiamo più

leggetevi questo articolo e poi ragioniamoci sopra. dove sta il problema e quali i rimedi?

martedì 3 novembre 2009

c'è grossa crisi...

attenzione: questo è un post di lamentazioni noiose. chi legge lo fa a suo rischio e pericolo. poi non dite che non vi avevo avvisati.

stavo meditando ieri ad un post con l'elenco di tutti i miei guai, ma temevo di essere noiosa. Thumper mi ha dato il la, quindi mi sento autorizzata a procedere.
ho già avuto modo di dedicare qualche post all'ex, che al momento non dà segni di sé o quasi, tanto che non viene nemmeno a prendere suo figlio una volta alla settimana, come dovrebbe, solo un weekend ogni due. da lui avanzo migliaia di euro, ma ha liquidato le mie richieste dicendo che penso solo ai cani e non ai figli. quindi su di lui stendiamo un velo pietoso.
a scuola sto facendo due ore in più (e da questo mese altre due al serale) ma soldi non ne vedo, per ora, forse in dicembre: la segreteria ha mandato le carte al tesoro con un po' di ritardo (che si provino a chiedermi le programmazioni... ).
due anni fa, assieme ad altri colleghi, ho vinto un ricorso (sentenza passata in giudicato nel luglio 2007) che condanna lo stato a pagare gli arretrati dell'indennità integrativa speciale sulle ore eccedenti. avanzo un migliaio di euro anche da lì, ma sono passati più di due anni e non vedo nulla.
nel frattempo sono indietro con due rate della carta di credito, una bolletta della telecom, una dell'acqua e quella della spazzatura e ho circa un centinaio di euro per durare da qui alla fine del mese (beh, fino al 20, circa, poi arriva).
ah, dimenticavo: per colpa dell'ex e della sua stronzaggine, dovrò pagare 800 euro di multa sulle tasse: gli avevo detto che avrei tenuto i figli al 100% sulla mia dichiarazione, ma senza dirmi nulla se li è messi anche lui, quindi devo restituire (con multa e interessi) il maltolto (e temo di non poter usufruire dello scudo fiscale).
fin qui le questioni economiche, perché se le tasche piangono le ossa non ridono.
ho passato il fine settimana piegata in due dal mal di schiena. oggi mi sono fatta forza e sono andata a scuola, ma è stata un'impresa. la spalla con i tendini rotti mi sta facendo impazzire, ma ancora non mi chiamano per l'operazione. in compenso ho un groppo sul dorso della mano destra (tunnel carpale? artrite?) che mi fa un male cane. non riesco a svitare i vasetti, pelare patate e carote, scrivere alla lavagna è doloroso e per cancellare devo usare la sinistra. dormo malissimo, mi sveglio ogni due o tre ore e per riaddormentarmi devo leggere fino allo sfinimento, altrimenti in testa mi turbinano bollette e creditori.
ah, non ho dolori mestruali: sono in menopausa. quindi tutte le correnti d'aria sono mie, con conseguenti tossi frequenti e fastidiose.
ma, come dice nichi, c'è di peggio. almeno i miei figli stanno bene e sono svegli.
però sono davvero stufa di avere un sacco di rogne. vorrei tanto avere un adulto normopensante, per casa, un angelo custode, qualcuno a cui raccontare i miei guai e da cui avere aiuto. con cui condividere le paranoie, i pensieri, i guai e magari anche i debiti.

giovedì 29 ottobre 2009

riforme dei miei stivali

stamattina andando a scuola ho sentito la marystar a radioanch'io (fortuna che non vado più a jesolo, quindi ho solo una ventina di minuti di strada da fare). e si riempiva la bocca con le scemenze sulla "sua" nuova riforma dell'università (tra l'altro doveva averla studiata molto bene perché rispondeva agli ascoltatori con le stesse identiche parole che aveva usato un attimo prima per illustrarla). due cose al volo, tra quelle che ha detto e che mi hanno fatto rivoltare le budella:
il merito (ancora!): ma proprio lei parla? lei che ha fatto l'esame a reggio perché a brescia non ce la faceva? e che non si sa bene per quali meriti sia ministro (o si sa, ma non si dice, certe cose escono ufficialmente solo per marrazzo)
i rettori che restano in carica solo otto anni: e perché i parlamentari invece restano lì sulle loro cadreghe e vita?
e non dico altro. il resto è silenzio, che è meglio.

martedì 27 ottobre 2009

la scuola e la giustizia

domenica ho ascoltato l'intervista di cui ho parlato ieri con un orecchio solo, ma quella frase mi era rimasta impressa e ho voluto risentirla. so che non c'è interesse ad avere una scuola che funzioni, da parte di un governo che vuole tener buona la gente, l'ho sempre pensato anch'io. ma sentirlo dire così, da un uomo dello stato, assieme a tutte le altre cose che dolorosamente, onestamente, e amorosamente, ha detto... non so, mi dà i brividi.
Garatteri ha individuato i due problemi più importanti: la giustizia e la scuola. la giustizia che non viene messa nella condizione di funzionare e l'illegalità che si fa strada a suon di condoni e impunità. così tutti sono corrotti e nessuno lo è.
la scuola che non viene messa nelle condizioni di funzionare, così l'ignoranza dilaga e diventa dote comune, così tutti sono ignoranti senza accorgersene, storditi da veline, calciatori e tronisti.
ringrazio il cielo che in italia ci siano ancora persone così, che ci tengono, davvero. che vedono il marcio che c'è e hanno ancora la forza di combatterlo. quando tutto questo mare di merda si sarà ritirato spero che queste persone escano dall'ombra in cui stanno a fare il loro dovere e ci salvino, se saremo ancora in tempo.
ma sarà dura recuperare la cultura persa in queste generazioni. sarà dura recuperare il senso della legalità, della morale, di un'etica civile. sarà dura, accidenti.