visto che l'anno scorso andare a Venezia non era stato affatto piacevole (e per giunta poco redditizio) quest'anno ho chiesto una sede più distante, per la maturità. e sono stata accontentata. ora sono nell'agognata A049 (matematica e fisica) e insegno al liceo, così mi sono toccati in sorte non i teneri virgulti del'alberghiero (che accostano Saba alla frutta e alla verdura perché l'uno usa parole semplici e gli altri sono cibi semplici) ma degli scafati alunni del PNI che avrebbero dovuto sapere una pagina più del libro sia in matematica sia in fisica. avrebbero dovuto. beh...
il compito di matematica non era particolatrmente difficile, quest'anno, ma sono riusciti a fare delle scemenze assurde e anche a lasciare larghe parti non svolte. i quesiti erano come al solito di vario livello ma almeno tre o quattro erano fattibilissimi. molti si sono persi a fare un integrale di volume ruotato attorno all'asse Y, mai affrontato in classe. ma se ne hai dieci fra cui scegliere, perché fai quello che non sai fare? all'orale sto chiedendo essenzialmente fisica e mi tengo sulle idee generali (anche perché, lo confesso, la fisica di quinta non la faccio da un po' e non ce l'ho proprio così in mente minimi nei particolari...) ma mi rendo conto che le idee generali mancano proprio: magari mi spiattellano lì le formule più complicate e mi riferiscono perfettamente il valore della costante di Planck, ma non hanno capito cosa sia un campo, ...
ma quello che mi fa andare via di testa è il comportamento dei colleghi: vorrei che qualcuno mi spiegasse perché alla maturità si debbano fare delle domande tipo: ti ricordi chi era quello che diceva così o così? o quello che faceva colà e colà? e poi, perché, una volta verificato che l'alunno non sa rispondere, perché bisogna sperticarsi nel fornire la risposta (articolatissima e lunga, soprattutto lunga) alla domanda che si è appena fatta? chi è che sta facendo l'esame? il prof o l'alunno?
insomma, mi devo svegliare alle 5.30 tutte le mattine, fami quasi un'ora di treno, morire dal caldo mentre interroghiamo cinque candidati tutte le mattine e alla fine pedere sempre il treno che mi porterebbe a casa alle due solo perché qualche collega se la tira...