ieri sera ho seguito in diretta la conferenza stampa del governo.
nei primi dieci minuti la parola equità sarà stata pronunciata almeno una ventina di volte. poi monti ha detto che non vuole più che si rida dell'italia (il senso era quello, ma l'espressione molto più elegante), più avanti ha promesso che non gli sentiremo mai dire che ce lo chiede l'europa o altre menate di cui il b. ha fatto largo uso per pararsi il culo. poi ha raccontato quello che ci sarà nella manovra. alcune cose mi sono sembrate davvero belle, altre non le ho sentite e avrei voluto, su alcune non sono d'accordo. e poi la fornero ha pianto e sono venute le lacrime agli occhi anche a me. perché questa donna (che deve avere le palle e già al mattino si era incazzata per la mancanza di donne nellaa delegazione di giovani che parlavano con lei) stava spiegando la riforma delle pensioni con una chiarezza e una pacatezza davvero grandiose. stava parlando di sacrifici e su questa parola ad un certo momento le è venuto un roppo in gola. sincero, sono sicura, non si finge su queste cose. insomma non siamo abituati ad un ministro che si scusa, in lacrime, per i sacrifici che ci chiede. c'erano sacconi e brunetta al suo posto, fino a qualche tempo fa. hanno mai dato l'impressione di provare empatia per noi poveri cristi?
e poi gli altri. seri, pacati, competenti, chiari. che hanno risposto alle domande dei giornalisti senza raccontare barzellette, senza invocare lo spauracchio comunista, con sincerità, con garbo, con rispetto. ecco, con rispetto. anche a selva che non aveva capito un cazzo e ha fatto una figura da chiodi.
poi, bon, che devo dire? non sono un'economista. so che siamo nella merda e che ci tocca mandare giù il rospo. mi toccherà andare in pensione a 66 anni, un anno dopo di quel che pensavo fino a ieri (che già mi sembrava tanto). mi sarebbe piaciuto sentire che si farà pagare l'ici anche al vaticano, che si tasseranno i redditi più alti, che si dimezzano gli stipendi dei parlamentari (e magari anche il loro numero)... ci sono un sacco di cose che avrei voluto sentire. ma ieri sera, e oggi mentre li riascolto alla camera e al senato, questi uomini e donne mi danno una sensazione di onestà. mi sono trovata a chiedermi: ma sono veri? e mio figlio mentre li ascoltava diceva. non pensavo che potessero esistere politici così. è nato nel 94 e ha visto solo i berluscones. la brambilla, la santanchè, sacconi, brunetta, gasparri, gelmini... non ci sono più.
mi sono sentita con un po' di speranza, finalmente.
e mi viene davvero da piangere.
Certo, meglio le lacrime del teatrino dei berluscones. Però che fatica! Fare sempre la parte di quelli che si devono sentire orgogliosi di salvare la Patria, nonostante il sospetto (la certezza) che non serva a nulla.
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