insomma Thu', non sono arrivata al punto da non ricordarmene, ma di sbagliarmi di giorno sì. era l'otto dicembre, non il sette. ma questo ha a che fare con la terribile svampitaggine di cui soffro negli ultimi tempi.
che poi, data da niente: pearl harbor, john lennon...
ero felice? ero felice che ci fossero le mie compagne di collegio, che erano venute a cantare in chiesa. ero felice di andarmene da casa. mi sono commossa quando sono scesa dalle scale e mio padre mi aspettava e mi ha detto con gli occhi lucidi quanto ero bella, senza parlare...
ero felice di sposare lui? ero felice di cominciare una vita con lui? non lo so. immagino di sì, sono sicura che era così, ma non ci posso pensare.
a posteriori, so, ricordo, che avevo delle riserve (perché a posteriori, con quel che è successo poi, chiaro che sono andata a cercare le rogne, i campanelli d'allarme). c'erano lati, spigoli, del suo carattere, che non mi convincevano. c'erano differenze di gusti che forse potevano dar fastidio. ma che importanza poteva avere? mica si può pretendere la perfezione! e poi sarebbe cambiato, io l'avrei fatto cambiare. e la nostra famiglia sarebbe stata diversa da quella dei miei. primo grosso errore. chi ha letto "donne che amano troppo" sa cosa voglio dire. non sta a noi cambiare nessuno e cercare di ricreare la propria famiglia per far funzionare le cose in modo migliore non ha senso.
poi gli anni sono passati, sono arrivati i figli, ci sono stati viaggi, vacanze, amici, lavoro... le cose non andavano male. ancora adesso, dopo essermi interrogata e guardata dentro fino a rivoltarmi come un calzino, non so trovare un punto preciso. problemi ce n'erano, certo, e chi non ne ha? la casa, il mutuo, tre figli da crescere, la carriera da seguire, i genitori che stanno male... è la vita normale. non riesco a trovare un punto in cui posso dire: ecco, lì si è rotto qualcosa. e anche se mi viene in mente qualche problema più grosso degli altri, poi c'erano tante cose che ci riunivano e ci rendevano felici: complicità, sesso, amicizia, i figli splendidi, gli amici, le vacanze... allora cosa, quando? sono impazzita a trovare una risposta a questa domanda. e ogni volta mi scontro con il suo tradimento. e non parlo del fatto che sia stato con un'altra, figuriamoci, può succedere, anzi, pare che sia normale (grazie LGO). parlo delle bugie, delle scuse ipocrite, della mancanza di rispetto che hanno fatto crollare tutto, hanno sporcato tutto. mi hanno privata anche dei ricordi. no: mi hanno privata della possibilità di coltivare dei ricordi.
penso a tutte le volte che gli ho chiesto: hai un'altra? e lui a dire no, figurati. penso a quando se n'è andato di casa dicendo che andava a stare con un suo collega perché il viaggio in treno cominciava ad essere troppo stancante. e io gli ho creduto persino allora. come posso ricordare con tenerezza quello che siamo stati? era tutta una finzione. vivevo nella menzogna e non lo sapevo. e se n'è andato via tutto con lui. non ho nemmeno più le foto, e le poche che sono rimaste a casa non ho il coraggio di guardarle.
non posso dire che non lo amavo più. l'amore era diverso da quando avevamo vent'anni, ovvio. ma c'era, almeno per me. mi veniva in mente quella poesia:
che poi, data da niente: pearl harbor, john lennon...
ero felice? ero felice che ci fossero le mie compagne di collegio, che erano venute a cantare in chiesa. ero felice di andarmene da casa. mi sono commossa quando sono scesa dalle scale e mio padre mi aspettava e mi ha detto con gli occhi lucidi quanto ero bella, senza parlare...
ero felice di sposare lui? ero felice di cominciare una vita con lui? non lo so. immagino di sì, sono sicura che era così, ma non ci posso pensare.
a posteriori, so, ricordo, che avevo delle riserve (perché a posteriori, con quel che è successo poi, chiaro che sono andata a cercare le rogne, i campanelli d'allarme). c'erano lati, spigoli, del suo carattere, che non mi convincevano. c'erano differenze di gusti che forse potevano dar fastidio. ma che importanza poteva avere? mica si può pretendere la perfezione! e poi sarebbe cambiato, io l'avrei fatto cambiare. e la nostra famiglia sarebbe stata diversa da quella dei miei. primo grosso errore. chi ha letto "donne che amano troppo" sa cosa voglio dire. non sta a noi cambiare nessuno e cercare di ricreare la propria famiglia per far funzionare le cose in modo migliore non ha senso.
poi gli anni sono passati, sono arrivati i figli, ci sono stati viaggi, vacanze, amici, lavoro... le cose non andavano male. ancora adesso, dopo essermi interrogata e guardata dentro fino a rivoltarmi come un calzino, non so trovare un punto preciso. problemi ce n'erano, certo, e chi non ne ha? la casa, il mutuo, tre figli da crescere, la carriera da seguire, i genitori che stanno male... è la vita normale. non riesco a trovare un punto in cui posso dire: ecco, lì si è rotto qualcosa. e anche se mi viene in mente qualche problema più grosso degli altri, poi c'erano tante cose che ci riunivano e ci rendevano felici: complicità, sesso, amicizia, i figli splendidi, gli amici, le vacanze... allora cosa, quando? sono impazzita a trovare una risposta a questa domanda. e ogni volta mi scontro con il suo tradimento. e non parlo del fatto che sia stato con un'altra, figuriamoci, può succedere, anzi, pare che sia normale (grazie LGO). parlo delle bugie, delle scuse ipocrite, della mancanza di rispetto che hanno fatto crollare tutto, hanno sporcato tutto. mi hanno privata anche dei ricordi. no: mi hanno privata della possibilità di coltivare dei ricordi.
penso a tutte le volte che gli ho chiesto: hai un'altra? e lui a dire no, figurati. penso a quando se n'è andato di casa dicendo che andava a stare con un suo collega perché il viaggio in treno cominciava ad essere troppo stancante. e io gli ho creduto persino allora. come posso ricordare con tenerezza quello che siamo stati? era tutta una finzione. vivevo nella menzogna e non lo sapevo. e se n'è andato via tutto con lui. non ho nemmeno più le foto, e le poche che sono rimaste a casa non ho il coraggio di guardarle.
non posso dire che non lo amavo più. l'amore era diverso da quando avevamo vent'anni, ovvio. ma c'era, almeno per me. mi veniva in mente quella poesia:
Grow old along with me!
The best is yet to be,
The last of life, for which the first was made.
sarebbe stato bello invecchiare insieme. finalmente avevamo la possibilità di essere sereni. casa pagata, carriera fatta, figli quasi cresciuti... invece no, invecchierò da sola.The best is yet to be,
The last of life, for which the first was made.
Meglio soli che male accompagnati.
RispondiEliminaQuesti (questo tipo di) uomini, poi, sono abbastanza scontati e prevedibili, visto che più o meno fanno tutti la stessa cosa nello stesso modo.
Ma ce ne sono di altri tipi, eh!
Non e' detto... che tu invecchi da sola. Pardon la banalita' ma non e' detto che non succeda se tu arrivi ad esserne pronta. Mia madre rimasta vedova ancora giovane 56 a ha trovato per i successivi 15 anni un compagno che le ha alleggerito i giorni e la tristezza. Non che non capisca la sensazione di aver investito bene su qualcuno che non giocava davvero con te. Ma tutto cio' che tu hai dato era vero, creduto, e reale, per te, per te era un valore... Cio' che hai messo credendoci non e' la tua ricchezza?non può esserlo! Lasciando sullo sfondo la sua falsita', che e' sua! Va be' non so se sono riuscita a dire davvero e bene quello che volevo. :-) in ogni caso un abbraccio
RispondiEliminano che non sono stata chiara temo... ufffff volevo solo dire che tutto ciò in cui hai creduto è ancora lì e vero, almeno per te, per ciò che sei come persona, per come hai vissuto per una vita (a prescindere dall'altro).
RispondiEliminainsomma era lui, lui viveva nella menzogna, nelle bugie, nella mancanza di rispetto (paradossalmente anche di se stesso, del suo progetto, dei suoi figli, della sua vita).
lo so che è una astrazione, ciò che dico, ma la tua bella vita c'è stata, le tue capacità umane di amore e progettualità si sono infrante?
forse no ...
non vuole essere un pensiero consolatorio il mio ...
se la vita avesse disposto un caso che avesse cambiato il vostro futuro (malanni o malattie etc) ciò che tu avevi dato di bello sarebbe rimasto intonso, come forse in effetti è ...
lascia che sia lui ad aver perso tutto .. non tu ....
sì, va bene, lui era uno stronzo. ma che genere di persona sono io che non me ne sono accorta per trent'anni? un'idiota, almeno!
RispondiEliminae non so chi abbia perso di più. certo, io ho i figli, che non mi lascerebbero mai, che se hanno ancora rapporti con il loro padre è perché io li ho facilitati, pensando che un padre comunque se lo dovevano conservare (e non so se ho fatto bene)... ho la consapevolezza di aver dato amore e di essere stata onesta. ma io ho i debiti, i problemi, la fatica, il dolore. lui se ne sta tranquillo con la sua compagna e vede i figli solo per giocarci un po'...
mi siedo sulla sponda del fiume, ma non passa nulla, per ora...
Tu non te ne sei accorta per trent'anni per due ragioni che combinate ti giustifcano in pieno:
RispondiEliminaa) ne eri innamorata E
b) lui era stronzo, ma non scemo e quindi lo nascondeva bene.
E non muoverti di lì, che quando meno te lo aspetti passano, a volte anche tutti insieme ;)
(prendi questa "i" e mettila dove manca)
RispondiEliminagiusto. ma che persona sei da non accorgertene?
RispondiEliminaidiota non è necessariamente l'unica risposta.
(una cosa non ho capito lui era falso da''inizio?? o crisi dei 45/50 anni??)
cosa è successo? l'amore cambia, le persone cambiano, alcuni sono capaci di crescere, altri devono coattamente ricominciare da uno o da zero.
lui è felice? si può darsi e per ora. ma la scontentezza c'è. c'è in ogni rapporto. c'è prima e dopo ogni crisi. non è una consolazione ma prima o poi tutti capiamo che la vita di coppia contiene di necessità la scontentezza.
chissà se lui se ne accorgerà, chissà se scoprirà che la vita è una situazione complessa. chissà se ala fine riconoscerà di aver lasciato sul campo ferite e feriti, se saprà diventare una persona migliore e più adulta.
da quel che dici tu già lo sei, per te stessa e per i tuoi figli, per le scelta che hai fatto, per non essere una di quelle madri che distruggono il "padre" uccidendo la speranza dei figli.
ma non è da donna capace ed intelligente questo, da una che non usa il dolore per distruggere ma per costruire?
ma non è un valore sapere che il proprio dolore legittimo non viene usato per scatenare un conflitto epocale, ma esperito e s (spero per te) usato per curarsi e valorizzare la donne che sei?
certo non paga economicamente, e non ti paga i debiti ... e non consola e non subito ...
Bè, in questi giorni penso che il confine tra stare bene e stare male, tra provare amore o odio, tra sentirsi appoggiati e sostenuti e vivere insieme oppure muoversi in parallelo senza toccarsi a volte è veramente sottile, e ingannevole. Questione di stati d'animo, davvero.
RispondiEliminaOk, lui è stato stronzo. Ma magari non lo era all'inizio, e poi è cambiato, magari quando ha visto che il lavoro lo gratificava, e ha deciso di investire lì, non so. E magari tu non hai colto indizi minimi, perché non eri più sintonizzata su di lui. Non necessariamente un'idiota, insomma ;-)
Il che non è molto di consolazione, in effetti. E il problema è che ti accorgi di quelli che passano lungo la sponda del fiume quando incomincia a guardarti intorno. Altrimenti, non li vedrai mai...
(Incominci, non incomincia)
RispondiEliminalucia, quando si è innamorate non si vede, non si vuol vedere. non fartene una colpa.
RispondiEliminae non pensare che invecchierai sola, non è detto.
ti auguro il meglio.