ma tu sei d'accordo? (visto che sei una insegnante)
a me sembra una delle solite superficializzazioni e banalizzazioni giornalistiche, con le solite colpe (sempre le stesse) e le solite non risposte.
l'italia negli ultimi anni è stata quasi interamente alfabetizzata, e non è poco, ha raggiunto un culmine culturale in questo senso, è ovvio che appaiano le prime crepe sul muro.
ma nessuno lo scrive o lo dice, si scrive di più che siamo attraversati, com' è vero da mille nuovi stimoli (tv/internet/cellulari); e ciò accade perchè siamo nel bel mezzo di una rivoluzione del sapere e della cultura - web 2.0 - ma nessuno lo dice e se lo si dice .... diventa solo un modo per stigmatizzare ..
la scuola può farsi carico di pretendere un nuovo ruolo di lettrice di nuovi modelli di sapere ed insegnare ad attraversarli? diciamo che lo auspico, diciamo che penso che se la scuola riuscisse a farsi lettrice ed insegnante ancora una volta e nel cambiamenteo avrebbe vinto la sfida anche contro le riforme più stupide che si possano fare.
coninuare ad insegnare a leggere e scrivere anche con nuovi media e nuovi mezzi ...
faccio un esempio la mia figlia grande mi chiede di fare religione (lei che non è battezzata etc etc etc) in 1 media e per la prima volta anche perchè il prof a quanto pare è l'unico che a scuola parla anche di ciò che accade nel mondo, e non solo sui libri, permette ai ragazzini di attraversare la scuola scoprendo che ciò che si studia si connette alla sua vita reale, a quello che dicono i telegiornali, a quelle che ascolta dir dagli adulti in casa, e lo sente fare da un adulto che riesce a rispettare ...
l'articolo banalizza e offre risposte superficiali, d'accordo, ma quel che dice è vero. la scuola, soprattutto la scuola dell'obbligo, sta andando a puttane e la perdita di competenze culturali è enorme. il fatto che oggi la comunicazione avvenga per altri canali non autorizza l'ignoranza della grammatica. il fatto che oggi le calcolatrici siano alla portata di tutti non autorizza l'ignoranza delle tabelline. non siamo più attori della cultura, ma spettatori. quello che è più grave è che per recuperare le competenze che andiamo perdendo ci sarà bisogno di generazioni... il prof di religione di tua figlia sarà certamente uno in gamba, ma per lui è facile perché non ha un ca$$o da fare, a scuola. però è difficile rendere consapevole uno che non è istruito. voglio dire: puoi anche farmi leggere tutti i libri e tutti i giornali che vuoi, ma se io non ho gli strumeenti per capire cosa c'è scritto (perché sono un analfabeta di ritorno) resto un analfabeta. dovremmo ripensare la scuola dell'obbligo, che si dovrebbe limitare a fare poche cose ma fatte bene. e fare in modo che tutti le capiscano.
ma io vedo che a scuola fanno tantissimo, persin troppo, troppo di tutto, troppo avanti, per l'età dei bimbi ...(elementari ma anche medie) ... tantissimi compiti e poco di cosa ??? cosa è che non funziona, cosa è il nesso che causa questo nuovo analfabetismo?? (la grande usa con proprietà il congiuntivo da quando è piccola ed ora sa anche perchè, perciò non faccio testo o numero, legge tanto, e pensa e scrive insomma non è un buon campione per capire visto che ama la scuola e lo studio) perciò dal mio osservatorio soggettivo di mamma non saprei dire cosa non va ....
sono maamma e insegnante e ti giuro che mi arrabbio da morire... dici una cosa giustissima: nella scuola dell'obbligo si fa troppo, troppo di tutto. e spesso lo si fa troppo teoricamente e in momenti sbagliati. si apprendono concetti in modo deformato e poi questi concetti restano lì, sbagliati o confusi e non si riesce a toglierli. ogni concetto deve essere appreso nel modo e nel tempo giusto. di che sa raccontare per filo e per segno la fotosintesi clorofilliana in terza elementare? la si imparerà a spanne ma poi resterà lì a spanne...
ho parlato in parte d'altro, ma siccome un mio lettore me lo ha segnalato ho scritto alcune cose sul pezzo di Crosetti da me http://marcocampione.wordpress.com/2009/12/09/bocciati/
io sono molto perplessa su come arrivano dalle elementari: hanno studiato i mitocondri ma non le tabelline, conoscono tutti i tipi di dinosauri ma non la differenza fondamentale tra atene e sparta, hanno scritto testi argomnetativi ma fanno ancora 15/20 errori di ortografia in un dettato... insomma, secondo me ci sarebbe ben da lavorare sui fondamentali, anzi, sulle CONOSCENZE di base. purtroppo, in un certo senso, tutto il parlare di competenze degli ultimi anni le ha messe in ombra, ma io credo che senza conoscenze non si riescano a costruire competenze che siano davvero tali.
parole sante, nocciolina! è quello che continuo a sostenere da anni. di che sa fare la distinzione fra testi poetici, argomentativi e descrittivi, quando si sa a malapena scrivere? di che sa fare statistica e probabilità se non si sanno fare le operazioni? se non si costruiscono buone fondamenta la casa avrà mura fragili e cadrà. di questo vorrei parlare... magari nessuno ci ascolterà, ma potrebbe essere di aiuto...
non mi sembra che questo blog rappresenti una testata giornalistica o un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001, dato che ci scrivo quando capita, senza alcuna periodicità. non posso assumermi la responsabilità per il contenuto di siti e blog qui segnalati né per i commenti ai posts; alcune delle immagini che utilizzo provengono da Internet e quindi sono ritenute di pubblico dominio ma se qualcuno mi segnalasse eventuali violazioni di copyright provvederò immediatamente alla loro rimozione. se i miei figli dovessero capitare da queste parti, spero che leggano con calma e comprensione...
ma tu sei d'accordo? (visto che sei una insegnante)
RispondiEliminaa me sembra una delle solite superficializzazioni e banalizzazioni giornalistiche, con le solite colpe (sempre le stesse) e le solite non risposte.
l'italia negli ultimi anni è stata quasi interamente alfabetizzata, e non è poco, ha raggiunto un culmine culturale in questo senso, è ovvio che appaiano le prime crepe sul muro.
ma nessuno lo scrive o lo dice, si scrive di più che siamo attraversati, com' è vero da mille nuovi stimoli (tv/internet/cellulari); e ciò accade perchè siamo nel bel mezzo di una rivoluzione del sapere e della cultura - web 2.0 - ma nessuno lo dice e se lo si dice .... diventa solo un modo per stigmatizzare ..
la scuola può farsi carico di pretendere un nuovo ruolo di lettrice di nuovi modelli di sapere ed insegnare ad attraversarli?
diciamo che lo auspico, diciamo che penso che se la scuola riuscisse a farsi lettrice ed insegnante ancora una volta e nel cambiamenteo avrebbe vinto la sfida anche contro le riforme più stupide che si possano fare.
coninuare ad insegnare a leggere e scrivere anche con nuovi media e nuovi mezzi ...
faccio un esempio la mia figlia grande mi chiede di fare religione (lei che non è battezzata etc etc etc) in 1 media e per la prima volta anche perchè il prof a quanto pare è l'unico che a scuola parla anche di ciò che accade nel mondo, e non solo sui libri, permette ai ragazzini di attraversare la scuola scoprendo che ciò che si studia si connette alla sua vita reale, a quello che dicono i telegiornali, a quelle che ascolta dir dagli adulti in casa, e lo sente fare da un adulto che riesce a rispettare ...
l'articolo banalizza e offre risposte superficiali, d'accordo, ma quel che dice è vero. la scuola, soprattutto la scuola dell'obbligo, sta andando a puttane e la perdita di competenze culturali è enorme. il fatto che oggi la comunicazione avvenga per altri canali non autorizza l'ignoranza della grammatica. il fatto che oggi le calcolatrici siano alla portata di tutti non autorizza l'ignoranza delle tabelline.
RispondiEliminanon siamo più attori della cultura, ma spettatori. quello che è più grave è che per recuperare le competenze che andiamo perdendo ci sarà bisogno di generazioni...
il prof di religione di tua figlia sarà certamente uno in gamba, ma per lui è facile perché non ha un ca$$o da fare, a scuola. però è difficile rendere consapevole uno che non è istruito. voglio dire: puoi anche farmi leggere tutti i libri e tutti i giornali che vuoi, ma se io non ho gli strumeenti per capire cosa c'è scritto (perché sono un analfabeta di ritorno) resto un analfabeta. dovremmo ripensare la scuola dell'obbligo, che si dovrebbe limitare a fare poche cose ma fatte bene. e fare in modo che tutti le capiscano.
ma io vedo che a scuola fanno tantissimo, persin troppo, troppo di tutto, troppo avanti, per l'età dei bimbi ...(elementari ma anche medie) ...
RispondiEliminatantissimi compiti e poco di cosa ???
cosa è che non funziona, cosa è il nesso che causa questo nuovo analfabetismo??
(la grande usa con proprietà il congiuntivo da quando è piccola ed ora sa anche perchè, perciò non faccio testo o numero, legge tanto, e pensa e scrive insomma non è un buon campione per capire visto che ama la scuola e lo studio)
perciò dal mio osservatorio soggettivo di mamma non saprei dire cosa non va ....
sono maamma e insegnante e ti giuro che mi arrabbio da morire...
RispondiEliminadici una cosa giustissima: nella scuola dell'obbligo si fa troppo, troppo di tutto. e spesso lo si fa troppo teoricamente e in momenti sbagliati. si apprendono concetti in modo deformato e poi questi concetti restano lì, sbagliati o confusi e non si riesce a toglierli. ogni concetto deve essere appreso nel modo e nel tempo giusto. di che sa raccontare per filo e per segno la fotosintesi clorofilliana in terza elementare? la si imparerà a spanne ma poi resterà lì a spanne...
ho parlato in parte d'altro, ma siccome un mio lettore me lo ha segnalato ho scritto alcune cose sul pezzo di Crosetti da me
RispondiEliminahttp://marcocampione.wordpress.com/2009/12/09/bocciati/
io sono molto perplessa su come arrivano dalle elementari: hanno studiato i mitocondri ma non le tabelline, conoscono tutti i tipi di dinosauri ma non la differenza fondamentale tra atene e sparta, hanno scritto testi argomnetativi ma fanno ancora 15/20 errori di ortografia in un dettato... insomma, secondo me ci sarebbe ben da lavorare sui fondamentali, anzi, sulle CONOSCENZE di base. purtroppo, in un certo senso, tutto il parlare di competenze degli ultimi anni le ha messe in ombra, ma io credo che senza conoscenze non si riescano a costruire competenze che siano davvero tali.
RispondiEliminaparole sante, nocciolina! è quello che continuo a sostenere da anni. di che sa fare la distinzione fra testi poetici, argomentativi e descrittivi, quando si sa a malapena scrivere? di che sa fare statistica e probabilità se non si sanno fare le operazioni? se non si costruiscono buone fondamenta la casa avrà mura fragili e cadrà. di questo vorrei parlare... magari nessuno ci ascolterà, ma potrebbe essere di aiuto...
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