lunedì 12 gennaio 2009

a Fabrizio

ho conosciuto Fabrizio per via di Francesca, una mia compagna di classe, che ascoltava le sue canzoni nel lontano 1968 e le conosceva talmente bene che ne saccheggiava impunemente i testi per i compiti di italiano: tanto il prof non se ne accorgeva perché allora De André non se lo filava nessuno. l'ho riscoperto qualche anno fa, riascoltando le sue canzoni vecchie e nuove e soprattutto quelle riarrangiate con la PFM e con altri, non più cantate solo da lui e dalla chitarra, ma riempite, giustamente, di suoni. l'ho riascoltato con mio figlio Paolo, che ne è rimasto affascinato. la nostra preferita è "Un Giudice", e non ci stanchiamo mai di sentire "Creuza de ma'".
stasera ho seguito la trasmissione di Fazio, un po' troppo celebrativa, a dire il vero. mi sono commossa, come sempre, sui suoi testi incredibili, che sembrano degli ingranaggi perfetti: non una parola, non una rima sono superflue, e le frasi pungenti, o toccanti, o poetiche sono sempre lapidarie, argute e piene di verità semplici ma profonde.
grazie faber.

martedì 6 gennaio 2009

dove sta il problema

leggo qui http://www.repubblica.it/2008/12/sezioni/scuola_e_universita/servizi/scuola-2009-8/elementari-al-top/elementari-al-top.html che i nostri bambini sono bravi in quarta elementare ma che poi franano miseramente in terza media. allora, cara Gelmini, che ti sogni di togliere il modulo? e perché, invece di affannarti riformare (malissimo) le elementari e le superiori, non metti mano a quella cagata di scuola che sono le medie?

venerdì 2 gennaio 2009

lui non c'era

ho ritrovato i miei compagni di classe. sempre simpaticissimi, uguali ad una volta. ci siamo ritrovati con un affetto incredibile, ci siamo messi a chiacchierare come se ci fossimo lasciati solo due minuti prima. è stato davvero splendido.
ma "lui" non c'era.
lui era in classe com me dalla prima alla quinta liceo e io ne sono stata sempre vagamente innamorata, fin dal primo giorno di scuola. altissimo, piuttosto carino, scriveva benissimo e suonava il piano. studiavamo assieme sui miei appunti di filosofia, a casa sua, e sua mamma ci portava il tè con i biscotti alle cinque. ogni tanto facevamo una pausa e lui suonava le canzoni di Bacharach... insomma, in quarta ero un po' più che vagamente innamorata, diciamo che gli morivo dietro. e in quinta anche peggio. ma non è mai successo nulla, accidenti. anche se eravamo molto legati, molto amici, nessuno dei due ha mai trovato il coraggio di muoversi per primo e la nostra storia è rimasta nel limbo di quello che potrebbe accadere.
così mi è rimasta la voglia, credo. tant'è che per anni, quando avevo qualche incomprensione con l'ex, io sognavo lui. sognavo che ci mettevamo assieme, che mi diceva che mi aveva sempre amata... insomma era il mio rifugio, nei sogni. ancora adesso mi accade, a volte. ed è così dolce stare fra le sue braccia, in sogno, che quando mi sveglio provo un dolore quasi fisico.
mi sono spesso chiesta come sarebbe andata tra noi due. non ho risposte. ma ho un'incredibile voglia di parlargli. e non è escluso che lo farò.

vecchio e nuovo

un altro anno è cominciato. auguri a tutti.
non so se essere soddisfatta o no di quello che è appena passato e cosa aspettarmi da quello che viene.
una volta, molti anni fa, ero solita tirare le somme del passato e fare propositi per il futuro. ho smesso da tanto, ma forse varrebbe la pena di ricominciare.
allora, com'è andata? cos'ho fatto? beh, ho messo a posto la casa, che non è poco. da troppo tempo lasciavo andare tutto in malora, senza curarmi delle cose rotte che si accumulavano, di quelle vecchie da buttare, delle ragnatele, reali e metaforiche, che si stendevano su tutto. ho preso il toro per le corna e il coraggio a quattro mani: ho ridipinto tutto, cambiato i mobili, buttato via una quantità di cose vecchie, sue, inutili, rotte, detestate... ora la casa sembra un'altra e sta diventando mia, ho spazzato i fantasmi daglli angoli e comincio a respirare di nuovo aria di pulito. è stato un lavoraccio ma si doveva fare: un primo passo verso la libertà interiore.
e poi? non molto altro, in verità. beh, sono "uscita" di casa per andare a Bologna per ANIMAT.
a Rovigno mi sono divertita come non mi capitava da tempo, segno che anche lì un po' di cose si stanno muovendo. ah, e mi sono iscritta ad un corso di perfezionamento.
e per l'anno prossimo? boh... non riesco ancora molto a guardare nel futuro...
ci proverò al prossimo post.