lunedì 30 novembre 2009

amici a cena

ieri sera abbiamo avuto a cena due simpaticissimi amici (di matita).
come hanno detto i miei figli, era come se li conoscessimo da sempre. proprio bello. grazie a tutti e due. dobbiamo rifarlo presto.
le pelose, poi, erano emozionate perché c'era gente nuova a cui tentare di scroccare un bocconcino dal tavolo, ma loro non ci sono cascati...

domenica 29 novembre 2009

a vestirsi solo di dignità si rischia di prendere parecchio freddo

insomma Veronica ha chiesto 3.5 milioni di euro al mese di alimenti (Gilioli ne dà una personale interpretazione, che fose non è del tutto sbagliata).
fin troppo facile dirle brava, spremilo, fagliela pagare. e non so se più per la condivisione dell'essere una moglie tradita e sposata ad un imbecille o per l'identità dell'ormai ex in questione. certo che chiunque riesca a dare del filo da torcere a bellachioma ha la mia comprensione totale.
ma pontitibetani pone una questione di dignità che non mi sembra secondaria e che mi tocca da vicino: meglio spennarlo il più possibile o essere superiori e non pretendere nemmeno una lira, da uno così? ecco, non so... ma mi ha fatto pensare.
al momento sono nella condizione di quella che ha cercato di essere superiore. lui prima di andarsene ha detto non ti farò mancare nulla, ma qualche mese dopo, alle mie prime richieste, aveva già cambiato idea e propendeva per il ti rovino, ti distruggo. e se n'è andato perchè aveva un'altra. ok, forse l'altra se l'è trovata perché io non gli davo più quello che voleva da me. ma perchè io ero cambiata? forse perché anche lui aveva qualche problema?
mi fermo, la storia della mia vita non è argomento di questo post, ne ho già scritto in altri. era solo per dire che le colpe sono di certo equamente distribuite, ma i problemi fra due persone non si risolvono in tre... lui se n'è andato, io sono rimasta, con i figli, con i problemi, con un futuro negato. almeno il futuro che avevo immaginato. e con un passato da dimenticare.
nei venticinque anni precedenti ci eravamo equamente distribuiti i compiti: lui pensava alla sua carriera e io facevo tutto il resto. non è (del tutto) una battuta. andava bene così. era una scelta condivisa: il mio lavoro di insegnante non mi avrebbe permesso una grande carriera, il suo poteva portarlo a diventare ordinario. cosa che è accaduta. anche perché c'ero io che risolvevo i problemi di tuti i giorni e lo lasciavo libero di impegnarsi completamente nel lavoro. mi andava anche bene, sapevo che il suo stipendio sarebbe aumentato, che io avrei potuto anche lavorare part time, dopo un po', la sicurezza nel futuro c'era, i disagi sarebbero stati temporanei. e difatti... non appena diventato ordinario, se n'è andato. e io adesso che devo dire?
la mia dignità è più rispettata se rifiuto ogni sostegno (per me, intendo) o se pretendo che i miei sacrifici siano ripagati? ne faccio solo una questione di soldi? non mi fa un po' schifo metterla così?
sì, mi fa schifo, ma non ho capitali all'estero e non mangio pane e gloria. e allora, non è giusto che io abbia una qualche ricompensa per quello che mi aspettavo? non è proprio questo un affermare la mia dignità di donna che non può accettare di essere stata usata fin che faceva comodo e poi buttata quando non era più una bella bambolina che puliva, stirava e badava ai figli senza fiatare?
allora, siccome non è ancora tutto definitivo, quando sarà il momento chiederò che ci sia qualcosa anche per me, per quello che mi spetta di diritto. per i sacrifici che ho fatto (volentieri) e che pensavo sarebbero stati ripagati con l'amore e la vicinanza della persona che amavo.
non ho la possibilità di ricominciare nulla, sono quasi vicina alla pensione. e la mia sarà misera.
quindi, grazie veronica, mi hai dato una buona idea.

martedì 24 novembre 2009

fatta!

ho finito e spedito le tesine del corso di perfezionamento.
ora ho tutto il tempo che voglio.
per stirare, pulire, mettere in ordine la casa che è un disastro...
non vedevo l'ora.

domenica 22 novembre 2009

parafrasi

la necessità di rinunciare ai processi ai politici è la necessità di rinunciare a dei politici che hanno bisogno di processi.
ho detto la mia e vado a dormire.

sabato 21 novembre 2009

quando c'è la salute...

questo post si può anche leggere saltando la prima parte.
scrivo prima che la telecom mi chiuda di nuovo la connessione. l'altro giorno improvvisamente è morto tutto, così ho chiamato il 187 per vedere se c'era qualche problema ed effettivamente risultavano due bollette non pagate. non me ne ero accorta perché ho la domiciliazione (ma se non c'è ciccia nemmeno la banca fa miracoli...) e comunque dalla telecom nessuno mi aveva avvisata (signora, noi abbiamo spedito la comunicazione, se la prenda con le poste!) . vabbè, pagate le bollette (e prosciugata una parte preziosa dello stipendio) torno a riprendere i miei contatti col mondo fino a ieri sera quando muore tutto di nuovo. richiamo e mi spiegano (con una maleducazione ancora più grande) che sì, in effetti c'è un guasto alla centrale e che entro lunedì mattina sarà riparato perché di domenica non si lavora. scusa, e oggi che è sabato? ma il corso di maleducazione, alla telecom, glielo fanno prima o dopo l'assunzione?
secondo me hanno saputo che passo alla concorrenza e me la vogliono far pagare...
btw, sono a casa da scuola perchè avevo bisogno di qualche giorno di pausa, alla faccia di brunetta. sembra una fesseria, ma fare 22 ore anziché 18, pesa parecchio. così son qui a godermi un po' di riposo. ma dato che nulla deve restare impunito, ho mal di denti.
fine delle lamentazioni.

Thumper insiste e, anche se siamo un po' in anticipo per la befana, ora scrivo la ricetta della pinza di mia mamma. c'è una storia dietro, ovviamente, e non ve la risparmio. anche perchè il cibo non è solo qualcosa che si cucina e si mangia, è un sentiero con un cuore.
dalle mie parti si dice che porta fortuna mangiare sette tipi di pinze differenti entro la mezzanottte del 6 gennaio, quindi non vi dico quante pinze diverse giravano per casa mia... quando ero piccola andavamo a ciamàr el pan e vin da una famiglia di contadini che preparava polenta e salame cotto, vin brulé e, ovviamente, le pinze. noi bambini andavamo a giocare nella stalla, che era il posto più caldo, e ci rincorrevamo tra le mucche schizzandoci di latte... anche se negli ultimi vent'anni ogni paesetto si è inventato il suo pan e vin personale, con falò più o meno improvvisati (solitamente ad ore impossibili) è ancora possibile vedere i falò della vecia che bruciano nelle case coloniche, percorrendo le strade della sinistra Piave. a destra è tutta un'altra storia. qui la pinza si fa col pane bagnato nel latte, con la zucca... bastarda, insomma. così la pinza, per la befana, andavo a prenderla da mia mamma, finché è stata in grado di farla. poi mi sono fatta dare la ricetta.
servono 700 cc di latte, 125 gr di farina da polenta bianca, 500 gr di farina 00, 250 gr di uvetta, 150 gr di burro sciolto, 250 gr di zucchero, 2 uova intere, la scorza grattuggiata di un limone e di un'arancia, 1 bustina e mezza di lievito per dolci, un po' di sale e tutta la frutta secca che è avanzata dalle feste di natale, a piacere. io metto noci, nocciole, fichi secchi, datteri e pinoli. le quantità possono variare secondo il gusto di ognuno. facoltativi (ma io li metto) un bicchierino di grappa e un po' di vaniglia.
si mette a bollire il latte con due pizzichi di sale e si versa a pioggia la farina da polenta, mescolando bene per non formare grumi. fuori dal fuoco si aggiungono lo zucchero e il burro fuso e poi pian piano la farina, mescolando sempre bene, la frutta secca, l'uvetta e, quando tutto è freddo, le uova. il lievito per ultimo. si inforna a 200 gradi per 20 minuti e a 180 per altri venti, controllando la cottura con uno stecchino e facendo attenzione che non si scotti sopra.

la faccio tutti gli anni, per ricordare i miei vecchi. ma ai miei figli non piace perché uno non ci vuole le uvette, l'altra le noci, l'altra i fichi... così, a meno di amici volenterosi, (che di solito non mancano, ad onor del vero...) di solito me ne avanzava un bel po'. un anno ho detto: amen, quest'anno facciamo senza. la notte ho sognato mia mamma che arrabbaitissima mi sgridava perché non mantenevo la tradizione. voi cos'avreste fatto?

mercoledì 11 novembre 2009

san martino


credo sia la prima volta in tanti anni (da quando Giulia era piccola, quindi una ventina, almeno) che non preparo il san martino di pasta frolla da mangiare stasera... e non dico altro.







upgrade: in realtà, nei commenti c'è altro...

mercoledì 4 novembre 2009

chi può e chi non può

poi uno legge quel che dice il povero barbareschi ( stipendio lordo di 23 mila euro al mese più benefit): «Non ce la farei ad andare avanti con il solo stipendio da politico», e gli girano un po' le balle a elica, essendo nella situazione appena descritta...

martedì 3 novembre 2009

c'è grossa crisi...

attenzione: questo è un post di lamentazioni noiose. chi legge lo fa a suo rischio e pericolo. poi non dite che non vi avevo avvisati.

stavo meditando ieri ad un post con l'elenco di tutti i miei guai, ma temevo di essere noiosa. Thumper mi ha dato il la, quindi mi sento autorizzata a procedere.
ho già avuto modo di dedicare qualche post all'ex, che al momento non dà segni di sé o quasi, tanto che non viene nemmeno a prendere suo figlio una volta alla settimana, come dovrebbe, solo un weekend ogni due. da lui avanzo migliaia di euro, ma ha liquidato le mie richieste dicendo che penso solo ai cani e non ai figli. quindi su di lui stendiamo un velo pietoso.
a scuola sto facendo due ore in più (e da questo mese altre due al serale) ma soldi non ne vedo, per ora, forse in dicembre: la segreteria ha mandato le carte al tesoro con un po' di ritardo (che si provino a chiedermi le programmazioni... ).
due anni fa, assieme ad altri colleghi, ho vinto un ricorso (sentenza passata in giudicato nel luglio 2007) che condanna lo stato a pagare gli arretrati dell'indennità integrativa speciale sulle ore eccedenti. avanzo un migliaio di euro anche da lì, ma sono passati più di due anni e non vedo nulla.
nel frattempo sono indietro con due rate della carta di credito, una bolletta della telecom, una dell'acqua e quella della spazzatura e ho circa un centinaio di euro per durare da qui alla fine del mese (beh, fino al 20, circa, poi arriva).
ah, dimenticavo: per colpa dell'ex e della sua stronzaggine, dovrò pagare 800 euro di multa sulle tasse: gli avevo detto che avrei tenuto i figli al 100% sulla mia dichiarazione, ma senza dirmi nulla se li è messi anche lui, quindi devo restituire (con multa e interessi) il maltolto (e temo di non poter usufruire dello scudo fiscale).
fin qui le questioni economiche, perché se le tasche piangono le ossa non ridono.
ho passato il fine settimana piegata in due dal mal di schiena. oggi mi sono fatta forza e sono andata a scuola, ma è stata un'impresa. la spalla con i tendini rotti mi sta facendo impazzire, ma ancora non mi chiamano per l'operazione. in compenso ho un groppo sul dorso della mano destra (tunnel carpale? artrite?) che mi fa un male cane. non riesco a svitare i vasetti, pelare patate e carote, scrivere alla lavagna è doloroso e per cancellare devo usare la sinistra. dormo malissimo, mi sveglio ogni due o tre ore e per riaddormentarmi devo leggere fino allo sfinimento, altrimenti in testa mi turbinano bollette e creditori.
ah, non ho dolori mestruali: sono in menopausa. quindi tutte le correnti d'aria sono mie, con conseguenti tossi frequenti e fastidiose.
ma, come dice nichi, c'è di peggio. almeno i miei figli stanno bene e sono svegli.
però sono davvero stufa di avere un sacco di rogne. vorrei tanto avere un adulto normopensante, per casa, un angelo custode, qualcuno a cui raccontare i miei guai e da cui avere aiuto. con cui condividere le paranoie, i pensieri, i guai e magari anche i debiti.