martedì 23 febbraio 2010

libera... circa.

ho tolto il tutore sabato scorso! non ne potevo più ed è stata una vera liberazione. il braccio però è ancora mezzo morto e mi sento un'invalida. e poi ho troppo tempo per pensare, stando a casa a non far niente e questo non è bene, per niente.

mi sento di nuovo in trappola. le bollette arretrate mi inseguono e non so come fare a liberarmene. invece gli stipendi arretrati non arrivano. leggo le notizie sulla corruzione a cui si abbandonano tutti i nostri (s)governanti e mi viene una rabbia...
l'altro giorno nichi mi ha chiesto se mi mancava la scuola. ma neanche un po'! ma staccati un po' dal computer! non c'è niente che vorresti fare? certo! ma per tutto quello che vorrei fare (andare al cinema, uscire con le mie amiche, andare dalla parrucchiera o in palestra o a farmi fare un massaggio, andare a teatro, farmi un viaggio, insomma fare qualcosa per me stessa, qualcosa di diverso da quel niente che faccio tutti i giorni, ma sempre per gli altri) mi servirebbero soldi. soldi che non bastano mai perché ci sono i libri da comprare, gli abbonamenti di autobus e treno, il frigo da riempire, la connessione internet senza la quale non vivete (e neanch'io), la maglia che vi serve, le scarpe nuove che paolo ha già il 45 e cresce ancora, le ricariche del cellulare, le sigarette, il cinema che volete vedere...
no, non le ho risposto tutto questo. le ho solo detto che ho desideri che non mi posso permettere.
ma io mi sento in trappola. è come se fossi dentro le sabbie mobili. e per quanto sia stanca di sentirmi così non vedo via d'uscita.

2 commenti:

  1. Lucia, mi dispiace davvero tanto!! e ti capisco, sai? prima che il batavo si trasferisse da noi la vita non era affatto semplice e mi ricordo come un incubo il fatto che a metà mese il mio conto in banca era già rosso magenta. Avevo sviluppato una tecnica perfetta nel tracheggiare con le bollette, non facevo entrare l'omino del gas per la lettura invernale del contatore e poi denunciavo i consumi un pò per bimestre nei periodi in cui non usavo il riscaldamento. Tanto per fare un esempio.

    Tieni duro, in un modo o nell'altro ce la si fa ed a poco a poco le situazioni migliorano. E' un dato di fatto, anche se quando ci sei dentro è difficile crederci.

    E poi sono certa che ci siano periodi migliori in cui ci si rende conto che non sempre per essere felici bisogna anche spendere dei soldi. Se solo smettesse di far brutto per esempio già si aprirebbero parecchie possibilità in più. Ma non può piovere sempre, no?

    Ti abbraccio
    /graz

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  2. le mie strategie le sto elaborando anch'io, graz: ad esempio non vado più a ritirare le raccomandate...
    e non vorrei aver dato l'impressione di pensare che per essere felice servono i soldi (vabbè, qualche problema lo risolvono). è che sono talmente soffocata da questo problema che non riesco a respirare. e se mi dicono distraiti, curati, cerca di volerti bene, purtroppo, non lo posso fare. ci sono altre priorità.
    di riffe o di raffe sono cinque anni che spero che la situazione migliori. ma, puntualmente, non lo fa. sono al limite, a questo punto. grazie per l'abbraccio...

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