venerdì 30 luglio 2010

aggiornamenti

hola! mi sono dotata di chiavetta internet, che costa un tot, ma mi sta evitando una crisi di astinenza... il problema è che non si paga a tempo, ma a MB scaricati, quindi devo stare attenta a quello che faccio, che pagine apro, ecc...
allora... notiziona: mi hanno dato il trasferimento, a due passi da casa, in un liceo scientifico, per insegnare metematica e fisica. piccoli problemi collaterali: dovrò studiare da matti e non si sa con i ricorsi e i controricorsi  alla gelmini se questo trasferimento sia legale o no.... azz!
qui a Rovigno piove a dirotto da stamattina. secondo ..azz!
che ne dite di venirmi a trovare il 20 di agosto e fare un lungo fine settimana di ciàcole, tra una birra, un filetto , due patate fritte e uno spiedino?
 il mio numero di cellulare croato è +385917550879. alla faccia della privacy, lo scrivo nero su bianco. tenete conto che i messaggi e le telefonate costano un po' di più che verso un numero italiano. non chiamate di mattina presto perché dormo...

venerdì 9 luglio 2010

pronti? partenza...

vado a godermi le meritate vacanze a Rovigno. parto praticamente al verde, e piena di ansia, come al solito...
vorrei quaalcuno che mi dicesse: non preoccuparti, andrà tutto bene.
vi aspetto per il bar camp. mettetevi d'accordo con Giacomo o Thumper, se non riesco a collegarmi in rete...
un bacio a tutti.

martedì 6 luglio 2010

finita

almeno questi esami sono finiti... basta ponti, basta vaporetti soffocanti, caldo umido e afoso, alzatacce alle 5 di mattina, ragazzi che portano il fascismo e si collegano con cose a caso (ne avrebbero, di collegamenti da fare, ultimamente...) e che non sanno parlare e pensare... basta colleghi che confondono l'interrogare con il pontificare, basta verbali che spuntano all'ultimo momento, orari delle due sezioni da far coincidere, chiavette da estrarre senza che si danneggino e firme, sigle, voti e giudizi da riscrivere innumerevoli volte. abbiamo chiuso i plichi, apposto due (2) sigilli di ceralacca col timbro della scuola, affisso i voti all'albo, e siamo andati via. qualche collega non lo rivedrò più, altri forse l'anno prossimo. però ho guadagnato un amico di matita, very british...
sono stravolta dal sonno e dalla stanchezza e ieri ho perso la pazienza con le mie figlie. per futili motivi che non so nemmeno ricostruire, ma mi ha fatto male. di fondo c'è il fatto che oggi hanno passato la giornata con il loro padre, e la cosa mi rode, sì, mi rode, devo sentirmi un verme per questo?

domenica 4 luglio 2010

te la do io la manovra

ho ricevuto questa mail da un mio collega di matematica. l'idea non mi sembra male. passate parola, se vi va.


Gentili colleghi/e,
vi invio queste righe per chiedervi un parere.
Una premessa: la manovra economica che sta per essere varata dal governo - lo sappiamo tutti - ci colpisce in modo pesantissimo e, soprattutto, iniquo: per brevità, riporto da un sito sindacale (un sindacato "moderato", lo Snals):
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«Non solo è previsto, come per tutto il pubblico impiego, il blocco del rinnovo dei contratti, con il quale si impedisce ogni adeguamento delle retribuzioni al costo della vita, che resteranno ferme per almeno tre anni, sia quelle fondamentali che le accessorie. Alla scuola è riservata un’altra pesante penalizzazione: quella del blocco della progressione economica oltre a quella dello spostamento di ogni confronto sindacale alla fine del 2012 per la contrattazione del compenso individuale accessorio, per il personale ATA, e della retribuzione professionale docenti. Ai lavoratori della scuola, al personale ATA e ai docenti italiani si blocca la progressione economica. Si cancellano tre anni di lavoro: non hanno valore ai fini giuridici, vengono messi tra “parentesi”, valgono solo come un trascorrere del tempo in costanza di servizio, ma niente di più.  Al personale ATA e al personale docente che alla fine riuscirà a raggiungere i 35 anni di servizio, requisito minimo per ottenere il diritto alla pensione, lo Stato gliene conteggerà solo 32 per la progressione economica di carriera, impedendo quindi il raggiungimento dell’ultima posizione stipendiale. E questo costerà ai lavoratori un danno che subiranno per sempre, con effetti dunque sulla pensione e sulla liquidazione. (...) Anzi sono dirottate su altri bisogni finanziari del servizio di istruzione le risorse dell’articolo 64 della manovra del 2008, che invece dovevano integrare quelle contrattuali per la valorizzazione professionale, unica misura compensativa che destinava il 30% dei risparmi per l’unico obiettivi di qualità che era stato individuato. Agli insegnanti, che hanno una retribuzione media annuale di 25.000 euro, viene tolta in media una mensilità all’anno, ma per alcuni ancora di più.  E’ come se si prelevasse dalle loro tasche la tredicesima, una parte di salario dovuto per una prestazione lavorativa. Non è poi così diverso dal mettere le mani in tasca per togliere soldi con altre o maggiori tasse. Eppure, niente è chiesto a chi guadagna 90.000 euro all’anno. Un sacrificio minimo al 5% scatta per chi guadagna tra 90 e 150.000 euro, mentre solamente per l'importo eccedente i 150.000 euro è applicato il taglio del 10%. Per essere chiari: chi guadagna 100.000 euro ne paga 500, la metà di un collaboratore scolastico; chi guadagna 160.000 paga 4.000 euro, non molto di più di un professore delle scuole superiori.»

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Secondo i calcoli di un'altra sigla sindacale (Flc cgil), la perdita media per un docente di scuola secondaria II grado è di 1990 euro (si va dai 1188 euro per chi è nalla fascia 3-8 anni ai 2987 per chi è nella fascia 21-27).
Di fronte a questa manovra, altre categorie (dai poliziotti ai magistrati ai docenti universitari) hanno protestato o protesteranno. Hanno potere: otterranno. Sembra che solo noi insegnanti di scuola, che di potere non ne abbiamo, possiamo essere presi a schiaffi impunemente.
I nostri scioperi - lo sappiamo - non interessano a nessuno, non servono a nulla, se non a trattenerci dallo stipendio (magro) ulteriori quattrini (e di questo non ce n'è proprio bisogno). E allora? Non fare nulla? No: si tratta di trovare forme alternative, nuove ed efficaci (se condivise e diffuse) di protesta.
A ben vedere, noi disponiamo di almeno DUE strumenti potenzialmente assai "forti", e privi di controindicazioni (perchè perfettamente nell'ambito della legalità), per farci sentire. Strumenti che potrebbero generare danni economici notevoli (i SOLI argomenti in grado di ottenere l'attenzione dei decisori):
1) Il turismo scolastico "vale" come fatturato almeno 375 milioni/anno (http://static.touringclub.it/store/document/219_file.pdf): di più, se si considera l'indotto. I viaggi di istruzione passano per i collegi docenti, e per i singoli colleghi disposti (ma NON obbligati) a fare da accompagnatori: perché non azzerare questa voce, bloccando ogni viaggio di istruzione, come strumento di protesta (aspetto - ovviamente - da sottolineare bene)?
2) Adozioni dei libri di testo per il prossimo (2011/12) anno scolastico: secondo i dati ufficiali dell'AIE, l'editoria scolastica "vale" la cifra non indifferente di 676,8 milioni di euro (http://www.aie.it/Portals/21/Files%20allegati/sintesiRapporto2009_R.pdf). Le adozioni passano per i consigli di classe, prima, e per i collegi docenti, poi. Ma i docenti potrebbero legittimamente decidere di non adottare alcun testo scolastico, ricorrendo a materiale autoprodotto/trovato in rete (dove si reperisce veramente di tutto), ovviamente nel rispetto della legge sui diritti d'autore. Scrivere gli esercizi alla lavagna o distribuire qualche fotocopia è scomodo? Certamente. Ma non ne vale la pena?
Stiamo parlando potenzialmente di oltre UN MILIARDO di euro all'anno. Un miliardo (potenziale) ogni anno.
Basterebbe che almeno un collega proponesse l'idea ai collegi docenti, al momento delle delibere: naturalmente se alla manovra non saranno apportate quelle correzioni (soprattutto la rimozione del devastante blocco della progressione economica) in grado di cancellare le macroscopiche, inique misure punitive nei confronti della nostra (unica!) categoria di personale della scuola.
Che ne pensate? Mi sfugge qualcosa?
Se a vostro parere l'idea è buona, si tratterebbe di "farla girare" tramite la rete. Via email (o con altri mezzi che io non frequento e che lascio ad altri più bravi di me: facebook? o cose simili) e con un po' di partecipazione, la diffusione sarebbe esponenziale. E non sarebbe neppure molto difficile arrivare a fare notizia sulla stampa...
(Un'ultima cosa: non mi dite, vi prego, che così si danneggerebbero "terzi": gli operatori turistici, gli editori. Lo so bene, e non me ne rallegro. Anzi. Ma non ci vanno di mezzo SEMPRE "terzi", quando una categoria - dai medici agli avvocati, dai camionisti agli autoferrotranvieri - protesta? Non siamo noi insegnanti i "terzi" rispetto a chi fa pagare a noi, e ai nostri stipendi più bassi d'Europa, il peso dei conti a catafascio - ossia gli errori degli altri? Non sarebbe ora di finirla, e magari chiedere un po' di più a chi ha molto di più?). 
Un caro saluto (e scusate la lunghezza: non ho avuto abbastanza tempo per essere più breve...)
Ivan
 

sabato 3 luglio 2010

a Venezia fa caldo, ma si tira avanti

sto facendo gli esami di maturità a Venezia. ovviamente avevo chiesto qualunque sede tranne il centro storico, ma lassù non hanno capito... arrivare fin lì è allucinante: devo prendere il treno, poi il vaporetto, poi fare un pezzo di strada a piedi: questa settimana mi sono alzata alle 5 di mattina, che per una che dorme volentieri anche fino a mezzogiorno è un atto di violenza. i primi giorni ho provato a fare tutta la strada a piedi, ma non ce l'ho fatta: troppo peso da portare in giro sulle ginocchia artritiche. così imparo a ingrassare a dismisura. insomma la cosa è un po' devastante, ma stringo i denti e penso che così avrò un po' di soldi in più per Rovigno. che mi servono davvero.
Venezia è un posto strano, ma descrivere la sua stranezza è complicato, perché la vita vi scorre con ritmi diversi. in questi giorni ho passato momenti di odio totale per i ponti, per il caldo, per i negozi di falsi souvenirs che sono nati come funghi, e momenti di vero rapimento per le calli strette nelle quali un gatto è disteso a cogliere un po' di fresco, per i giardini nascosti che si intravedono dietro a vecchi cancelli, per le case cadenti che sono gioielli del passato, sfioriti ma ancora meravigliosi. e i vecchi, i tanti venessiani che non vogliono mollare la loro città anche se viverci è complicato, trascinando il carrello della spesa su e giù per i ponti, prendendo il vaporetto, dovendo pagare tutto a prezzi turistici.

non facevo la maturità da qualche anno e i ragazzi mi sembrano, nel complesso, peggiorati. non dicono grosse scemenze e sono anche discretamente preparati, chi più chi meno (in matematica molto meno, ma non infierisco). il problema è che non sanno parlare. non è un problema da poco: se alla domanda "cos'è il dominio della funzione" uno mi risponde "il dominio si calcola così e così" significa che le sue capacità logiche sono scarsine (sorvolando sul fatto che il dominio non si calcola ma si individua, e che comunque non lo sa né calcolare né individuare, ma vabbè queste son pignolerie). e poi è tutto un "ho portato Pirandello" e "mi collego con italiano". occhèi, siamo in un professionale, ma mi dicono che al liceo le cose non sono molto diverse e la cosa non mi consola affatto.

e giusto per aggiornare il mio ultimo post: ieri in treno ho trovato un collega che non vedevo da tempo e che lavora distaccato in uno degli uffici dell'usr (quello che una volta si chiamava provveditorato, per capirci). gli ho raccontato del corso che ho appena fatto e mi ha detto "scordati di poter utilizzare quel titolo. il nuovo regolamento sulla formazione non verrà approvato e tutti quelli che lavoravano per le ssis saranno tenuti fuori dalla nuova formazione degli insegnanti". che gioia!
Rovigno, mi serve Rovigno. e asilo politico in Croazia.

giovedì 1 luglio 2010

gli esami non finiscono mai

fatto! questo pomeriggio ho superato con esito positivo l'esame di quel dannato corso per tutor dei tirocinanti.
non so se mi servirà mai a qualcosa, ma sembrava anche una cosa abbastanza seria, visto che nella commissione c'era un dirigente del miur... boh. 
sono contenta perché sono riuscita a presentare il mio progetto sostenendo le mie idee anche se erano abbastanza ortogonali alle loro. tiè!