giovedì 29 ottobre 2009

riforme dei miei stivali

stamattina andando a scuola ho sentito la marystar a radioanch'io (fortuna che non vado più a jesolo, quindi ho solo una ventina di minuti di strada da fare). e si riempiva la bocca con le scemenze sulla "sua" nuova riforma dell'università (tra l'altro doveva averla studiata molto bene perché rispondeva agli ascoltatori con le stesse identiche parole che aveva usato un attimo prima per illustrarla). due cose al volo, tra quelle che ha detto e che mi hanno fatto rivoltare le budella:
il merito (ancora!): ma proprio lei parla? lei che ha fatto l'esame a reggio perché a brescia non ce la faceva? e che non si sa bene per quali meriti sia ministro (o si sa, ma non si dice, certe cose escono ufficialmente solo per marrazzo)
i rettori che restano in carica solo otto anni: e perché i parlamentari invece restano lì sulle loro cadreghe e vita?
e non dico altro. il resto è silenzio, che è meglio.

2 commenti:

  1. Lucia, le Leggi le fa il Parlamento, non il ministro. Quindi la prima obiezione cade :-)

    Quanto alla seconda, i Parlamentari restano il tempo che ce li lasciano gli elettori... e anche se così non fosse, il fatto che ci siano altri inamovibili non è comunque un buon motivo per non schiodare i baroni dalle loro cadreghe, non credi?

    Io di Università capisco poco, ma a quanto mi dicono quelli che ci capiscono, nella proposta del governo c'è del buono

    RispondiElimina
  2. @marco: questa riforma della scuola l'ha fatta il governo, non il Parlamento: il riordino di scuola e università è nella Legge finanziaria 2008.

    RispondiElimina

se non sei d'accordo con me, dimmelo gentilmente.