domenica 18 aprile 2010

viaggi nello spaziotempo

ci sono momenti in cui un suono, un odore, un'immagine qualunque, ti fanno entrare in un'anomalia dello spazio-tempo, e improvvisamente sei in un altro luogo, in un altro tempo. non è che semplicemente ti ricordi di qualcosa, vivi effettivamente per alcuni secondi da un'altra parte.
l'altro giorno mi è capitato: ero in classe e stavo giustificando un alunno entrato in ritardo e improvvisamente mi sono trovata in un'altra classe, la mia classe di quinta liceo, maggio del '73 credo, a giustificarmi con la prof di matematica per essere arrivata in ritardo... mi stava rimproverando e non voleva farmi entrare e io, stufa delle sue continue vessazioni, mi sono permessa di risponderle che in fondo anche lei arrivava in ritardo, a volte, e che quella mattina avevo avuto dei problemi (dei quali non mi ricordo prorpio) e che insomma facesse quello che voleva ma che non lo trovavo giusto. poi sono uscita a farmi consolare dalla bidella. dopo un po' la prof è venuta a chiamarmi e, ostentando magnanimità, mi ha fatto entrare in classe. da quel giorno ha smesso di tormentarmi. 

per qualche secondo sono tornata nella mia scuola, con i miei compagni di classe, nel languido maggio trevigiano, e l'emozione di essere di nuovo lì mi ha fatto venire un groppo in gola. 
dico spesso che non tornerei indietro a rivivere la mia adolescenza, nemmeno per tutto l'oro del mondo. avere di nuovo sedici anni? diciotto? con tutte le paturnie che mi facevo perché mi chiamavano brufolo Bill? no grazie.
però lì, in quel momento, tornerei. mi sentivo al sicuro con i miei compagni di classe, sentivo di avere degli amici, sentivo di far parte di un gruppo, erano (lo sono ancora) persone speciali con le quali avevo un rapporto speciale. e anche adesso, dopo quasi quarant'anni, quando ci ritroviamo riusciamo a parlarci senza imbarazzi, ritroviamo la stessa confidenza di allora... 
lì, in quel momento, tornerei. a rivivere il mio entusiasmo e la consapevolezza di avere tanti progetti in testa, di poter ancora plasmare la mia vita, di avere ancora tante scelte da fare e il tempo per farle...
lì, in quel momento, tornerei. e prenderei da parte lui e gli direi quello che provo. e aspetterei di vedere come va a finire.

6 commenti:

  1. Grazie per la fiducia, Lucia. E per l'esempio che ci dai di capacità di non disperdere il passato. Anche se nell'inconscio, e nelle memorie sommerse, non si perde mai, come tu stessa dimostri. Ma la consapevolezza del passato, quella sì si rischia di perderla. A me a volte capita di non riconoscermi per niente in quello che ero, pur sforzandomi di chiamare a testimoni di una continuità ininterrotta (?) le foto di allora. Ieri comunque ho pranzato, tra ex colleghi, a casa di Luciana Vincenzi (te la ricordi in prima?): una risata continua (lei, e poi tutt'e due...), è di una grande simpatia.
    Purtroppo non ho molto tempo per frequentare i... come si dice? social network? però ti-vi penso sempre con simpatia.
    Ciao. Paolo

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  2. Per ognuna/o c'è un/a lui/lei.
    Con il/la quale pensiamo (quando ci va male) che sarebbe andata meglio.
    Ma è la sindrome di James Dean...

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  3. Un bellissimo post.
    (Eppure, io sono convinta che si possa. Tornare indietro e rifare un pezzetto in avanti un po' diverso. Magari non noi...)

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  4. @ Paolo (che non so bene quale dei tanti Paoli sia, anche se ho qualche sospetto...): a me capita invece di essere consapevole che la vera me stessa era quella di allora, che poi si è persa in un mare di strade prese per sbaglio. ripensare a quello che poteva essere e non è stato, tornare a quando tutto ancora si doveva decidere... a volte vorrei farlo.
    @ Thumper: è vero... e fa tanto più male proprio perchè non ci hai provato.
    @ LGO: tornare intietro di 40 annni? altro che sliding doors...

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  5. Io ti capisco,sono gli amori platonici, quelli che non sono esplosi ma sono rimasti lì, latenti nella nostra anima... come un sorriso amaro, una spina nel fianco che qualche volta sanguina ancora.
    Con affetto la scabia, che di amori platonici...

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  6. ciao Franca! che piacere sentirti... passa di qua ogni tanto. un bacione
    lucia

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