domenica 21 giugno 2009

invalid INVALSI

sono un po' in imbarazzo nel farlo, ma credo che questa storia vada comunque raccontata.
il 18 giugno si è svolta la prova nazionale di italiano e matematica, per tutti gli studenti di terza media, prova fornita direttamente dall'INVALSI per tutto il territorio nazionale. una prova analoga era stata data anche l'anno scorso, ma in via un po' sperimentale, lasciando libere le commissioni di valutarla o meno ai fini del voto dell'esame. quest'anno la cosa si è fatta un po' più seria: il punteggio della prova (determinato da un'apposita griglia che il ministero, bontà sua, questa volta ha fornito) verrà trasmesso anche all'INVALSI ed concorrerà alla valutazione finale. gli insegnanti temono che serva a valutare gli apprendimenti, la scuola e, di riflesso, loro stessi. e sono entrati un po' nel panico. già l'anno scorso pare che ci sia stato qualche aiutino in qualche scuola, per rassicurare gli studenti, per non fare brutta figura... chissà. quest'anno le cose non sembra siano cambiate, almeno a sentire i miei colleghi.

...da mia moglie la dirigente ha ordinato di dettare le risposte (naturalmente lo ha fatto in modo velato, dando ufficialmente l'impressione di voler evitare i sotterfugi, ma condendo il tutto con tanti ma che si capiva benissimo quello che voleva) e così si è fatto, naturalmente sempre con tatto.

...una ragazzina intervistata a Radio3 è uscita molto emozionata e soddisfatta dalla prova dicendo che comunque gli insegnanti non li hanno lasciati soli nelle difficoltà.

...Se si ventila l'idea - e l'dea è ventilata - che i finanziamenti alle scuole siano collegati a tali prove di verifica il problema è serio. Occorre svincolare le questioni di una rilevazione oggettiva (sacrosanta) da quella più generale del suo uso.

...ieri ho trascorso un torrido pomeriggio a ripetere 1742 volte A, B, B, C, D, A, D, Ancona, Domodossola, Como, Bologna, Bologna, Ancona, 0, 1, 2, Domodossola, .... alla mia collega di lettere che anneriva pallini su apposite schede predisposte dall'INVALSI per la raccolta dei dati (per la verità, abbiamo fatto a turno ad annerire perché dopo un po' i pallini tendevano ad assumere vita propria e ballavano festosi, beati loro, sulla scheda!)

questi sono alcuni commenti da varie mail, altri, riguardanti prevalentemente la prova di matematica, si trovano qui.
un mio collega con il quale sono sempre particolarmente in sintonia, scrive:

Quindi siamo a questo.
Le prove proposte dall'insegnante medesimo si fanno seriamente e gli studenti hanno paura, anche se nessuno boccia. Invece le prove che giungono da Roma, qualunque siano, fanno paura più che altro ad insegnanti e presidi. Tutti uniti contro la minaccia, si copi e si detti. Ha del miracoloso la spontaneità dell'alleanza suscitata in simili occasioni dal pericolo esterno.
Pazienza se così si compromette proprio la principale funzione di questa prova: comparare i risultati nelle proprie classi con riferimenti locali e nazionali, favorire l'autovalutazione delle scuole...
Il dubbio è: meglio disporre di informazioni statistiche distorte, potenzialmente fuorvianti (non accidentalmente o uniformemente, ma in maniera sistematica e contraria agli esiti in condizioni corrette: la probabilità di comportamenti fraudolenti è ovviamente negativamente correlata alla qualità dell'insegnante), oppure meglio non averne affatto (perlomeno non costa nulla, né per costruire e somministrare la prova, né per cercare di scorporare a posteriori gli effetti da "teacher cheating" o l'omissione di vigilanza)?
insomma abbiamo un problema.
no, non so affatto come risolverlo. ma mi vengono in mente alcune cosette.
primo: odio le verifiche a crocette, saranno anche facili da correggere, molto obiettive, ma sono sterili. e a volte ho l'impressione che stiamo allevando una generazione che saprà solo fare crocette. secondo: l'idea di valutare le scuole attraverso prove di questo tipo (e magari fornire finanziamenti im maniera proporzionale alla buona performance degli alunni) mi sembra estremamente stupida. il lavoro che si fa è molto più complesso e inoltre senza confrontare situazioni in ingresso con situazioni in uscita, non si capisce nulla. terzo: qualche paese (inghilterra e USA, se non sbaglio) ha già provato procedure di questo tipo e sta tornando sui suoi passi... non vedo perché la nostra esterofilia ci deve far copiare sempre le cose mal riuscite.
ma resta il fatto che di valutazione si deve parlare e che dobbiamo trovare un modo per essere valutati, noi e le nostre scuole.

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