stamattina ascoltando la radio (con un orecchio solo, lo ammetto) sentivo che la marystar, tra le altre cose, ha intenzione di rivalutare l'istruzione tecnica e professionale. non innalzando il livello della cultura di chi frequenta quelle scuola ma facendo intervenire le aziende del territorio, perché dicano quali sono le figure professionali che a loro servono.
ecco, secondo me qui sta la radice di tutti i mali. quando abbiamo cominciato a pensare che la scuola deve formare lavoratori e non educare i ragazzi dotandoli di una cultura.
ecco, secondo me qui sta la radice di tutti i mali. quando abbiamo cominciato a pensare che la scuola deve formare lavoratori e non educare i ragazzi dotandoli di una cultura.
che, tra l'altro, legare strettamente scuola e mondo produttivo, era uno degli obiettivi della P2...
RispondiEliminaQuella era l'ideuzza della signora Aprea, no?
RispondiEliminaUn bel consiglio di amministrazione al posto del consiglio di istituto, io ti finanzio e tu mi formi i dipendenti come voglio io.
già ora bisogna essere tutti imprenditori, offrire un buon servizio all'utenza e far andare avanti l'azienda in modo che non sia in perdita.
RispondiElimina"se pensate che l'istruzione sia costosa, provate l'ignoranza", ha detto quello...
e intanto la P2 va avanti nell'ombra...
Mi permetto un appunto:
RispondiEliminaio direi ricominciato a pensare che la scuola deve formare lavoratori e non educare i ragazzi dotandoli di una cultura, perché la scuola prima di una ennesima precedente riforma funzionava proprio così (a partire dalla differenza tra l'"avviamento professionale" e la "scuola media inferiore").
Don't you?
hai ragione, ci pensavo anch'io, ma non mi sono dilungata troppo sulla cosa perché sono sempre alle prese con le tesine e scrivo di fretta, per fermare qualche concetto... spero di finire presto così cerco di sviluppare qualche idea, prima che l'alzhaimer mi colpisca...
RispondiEliminaperò quello che si fa adesso è sostanzialmemte diverso dalla divisione fra medie e avviamento. lì si tagliava con l'accetta distinguendo tu studi da tu vai a lavorare. ora si confonde chi studia con chi va a lavorare, si spaccia la formazione per cultura... alla fine non c'è più nessuno che ha cultura (e non è che siano ben formati nemmeno per il lavoro). hai letto "segmenti e bastoncini"?
No, se si parla di "istruzione tecnica e professionale", torniamo proprio lì.
RispondiEliminaLa cultura riservata ai licei.
Gli altri, in miniera!
(no, non l'ho letto. Mea culpa, bloggo tra lavatrici da vuotare, pavimenti da spazzare...)
è un libriccino che si legge in qualche ora, divertentissimo e godibilissimo... ma capisco il bloggare, neanch'io riesco a smettere.
RispondiEliminapurtroppo comunque, questa fissa del preparare per il mondo del lavoro, dell'insegnare l'utile, sta entrando anche nei licei, questo è il problema!
Quello che in realtà non capisco, è perché non si possa unire l'utile (il formare al lavoro, che di per sé non è un male) alla cultura (che è sempre bene).
RispondiEliminaMa un popolo ignorante è più facile da gestire, no?
[Vado a passare lo swiffer in soggiorno e a dare una pulita ai bagni...]
appunto... è per quello che la cultura dei giovani non è in cima ai pensieri di bellicapelli e neanche della marystar... ma fatti un nodo allo swiffer che ne dobbiamo riparlare. c'è grossa crisi sotto (come diceva quèlo).
RispondiEliminabacio
"segmenti e bastoncini" è uno dei libri che sono per me un punto di riferimento!
RispondiEliminahai letto "la rivoluzione dimenticata"? è bellissimo!
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